ROMA. “Garantire l’identità del servizio civile, estendere l’opportunità
di prestare servizio ai cittadini stranieri e rivedere l’impianto normativo in
materia. Su questi punti abbiamo ottenuto garanzie da parte del ministro
Cécile Kyenge, con la quale abbiamo condiviso le urgenze per mantenere un
attento presidio, anche per quel che riguarda i finanziamenti per l’anno in
corso e per quello successivo”. Con queste parole il presidente del Centro
nazionale per il volontariato, Edoardo Patriarca, ha commentato
l’incontro promosso dall’intergruppo parlamentare sul terzo settore, dal titolo
“Il servizio
civile nazionale: problemi e prospettive future”, in cui sono state
coinvolti i rappresentanti delle grandi reti: dal Cnv alla Caritas, dal Forum
nazionale servizio civile all’Arci, dall’Anci al Forum del terzo settore e al
Cnesc. “Un momento d’incontro inedito per la Camera, apprezzato anche dal
ministro Kyenge, che ne ha riconosciuto il valore apprezzandone il metodo”,
aggiunge Patriarca.
Il ministro per l’integrazione, cui spetta anche la delega alle politiche
giovanili, ha risposto positivamente alle richieste presentate e ha annunciato
l’uscita di un nuovo bando per settembre, che consentirebbe la partenza di
14.700 nuovi volontari, cui si sommano altri 450 giovani per i progetti di
servizio civile all’estero e altri 300 che rientrerebbero in un bando
straordinario per l’accompagnamento a ciechi e invalidi civili.
“La Kyenge conferma l’attenzione al tema. Perché senza risorse il servizio
civile rischierebbe di scomparire. Quindi è bene continuare a lavorare sulle
questioni più urgenti, ma è anche importante intervenire sull’impianto normativo
che purtroppo mostra segni di inadeguatezza”, prosegue Patriarca, che oltre
ad essere presidente Cnv è animatore dell’intergruppo parlamentare insieme a
Paolo Beni. “L’identità della nuova legge dovrebbe avere una
struttura che prima di tutto ribadisce il concetto del servizio civile come uno
strumento non violento di difesa della patria. Dobbiamo poi riservare
particolare attenzione alla dimensione europea, estendendo l’opportunità del
servizio civile anche per tutti i cittadini residenti. Anche perché, come
sostiene il ministro, il concetto di cittadino ‘straniero’ è ormai superato. La
nuova norma dovrà evidenziare i concetti di pace, cittadinanza e legalità. In
questo contesto – prosegue il presidente del Cnv – occorre riservare
particolare attenzione alle azioni di rilevanza sociale e di tutela del
patrimonio artistico e culturale. Difendere questo patrimonio e sostenere la
coesione sociale significa difendere la patria”.
Fra l’altro nei giorni scorsi è stato approvato dalla Camera un ordine del
giorno presentato da Patriarca col quale si chiede l’impegno del Governo al fine
di reperire nuove risorse perché l’esperienza del servizio civile non subisca
ulteriori tagli. Si chiede inoltre di modificare, laddove possibile, la
normativa fiscale che a vario modo incide negativamente sullo stanziamento
annuale complessivo.
“Nel contesto delle politiche giovanili – conclude Patriarca – è
necessario rivolgere particolare attenzione all’autonomia e all’identità del
servizio civile, che non dev’essere considerata un’azione come tante rivolta ai
giovani e non deve essere interpretato come un supplente rispetto alle politiche
dell’occupazione. Il servizio civile è piuttosto uno spazio in cui si possono
acquisire competenze e abilità utili anche a favorire successivamente l’ingresso
nel mercato del lavoro. Si tratta quindi di un’area di educazione non
formale”.