CoLomba,
l’associazione che raccoglie le ONG e le ONLUS lombarde che operano
per la solidarietà e la cooperazione allo sviluppo, manifesta la sua
preoccupazione e la sua contrarietà in merito alla decisione,
espressa dal Ministro della Difesa Mauro, di procedere con l’acquisto
degli, ormai, tristemente famosi cacciabombardieri F35. Questa scelta
si pone in netto contrasto con i principi fondamentali della
Cooperazione allo Sviluppo e con i principi sanciti dalla nostra
Costituzione (art 11).
Il
ministro Mauro ha motivato la decisione di procedere con l’acquisto
degli F35 con la necessità di dotare l’Italia di strumenti che le
permettano di “preservare
la pace”
e “ contribuire
al contenimento dei conflitti che rappresentano un pericolo per la
vita e lo sviluppo delle comunità”.
Gli unici strumenti che realmente permetteranno di conseguire questi
obiettivi sono quelli della Cooperazione allo Sviluppo. Come
dimostrato dalla storia e sostenuto dalle Nazioni Unite, solo lo
sviluppo integrato delle comunità e del territorio, la promozione
dei diritti umani e la costruzione di ponti tra popoli e culture
diverse si potrà realmente preservare la pace. La sicurezza del
sistema internazionale deve fondarsi sulla prevenzione dei conflitti
e delle situazioni di instabilità e non sull’intervento militare.
La
Cooperazione allo Sviluppo in Italia ha bisogno di fondi che, negli
ultimi anni, sono stati progressivamente tagliati con il pretesto di
risanare il bilancio dello stato. Ma le spese della difesa non hanno
subito lo stesso ridimensionamento e l’acquisto degli F35 è solo
uno dei tanti sprechi di questo settore. La decisione di destinare
fondi alla cooperazione piuttosto che alla difesa è una scelta
politica che permetterebbe all’Italia di essere in linea con gli
altri paesi europei.
Gli
impegni presi dal nostro paese a livello europeo in materia di
cooperazione prevedono che all’aiuto pubblico allo sviluppo sia
destinato lo 0,7% del PIL entro il 2015. L’Italia mancherà
l’obiettivo: si prevede, infatti, che raggiungerà una quota dello
0,3% solo nel 2017. Le mancanze italiane in materia di finanziamento
allo sviluppo sono evidenti e mettono il nostro paese in una
posizione di imbarazzo rispetto agli altri paesi europei . Questa
posizione è ancora più stridente se paragonata alla decisione di
destinare fondi miliardari ad un programma di ammodernamento
dell’aereonautica italiana di dubbia utilità.
In
questi giorni le Camere hanno approvato due Mozioni parallele che
impegnano il Governo a non procedere con ulteriori acquisizioni,
rispetto a quelle per cui il Governo italiano si è già impegnato,
senza che il Parlamento si sia pronunciato in materia. Queste mozioni
sono state interpretate come non vincolanti dal Consiglio Supremo
della Difesa che si arroga il diritto esclusivo di decidere. Afferma
Antonio Caccini, Presidente di CoLomba “Ci auguriamo che il
Parlamento, in quanto espressione della volontà popolare, riesca a
imporre il proprio controllo sulle decisioni in merito alle spese
militari e che si arrivi presto a sospendere definitivamente la
partecipazione italiana al Programma JSF, come la maggior parte dei
cittadini italiani chiede ormai da tempo.”
Francesca Mineo