La violenza contri i bambini è fin troppo spesso un fenomeno invisibile, non ascoltato e non denunciato, dichiara oggi l’UNICEF presentando un’iniziativa volta ad incitare i cittadini, i legislatori e i governi ad alzare la propria voce contro queste violazioni.
 
L'iniziativa è rivolta a canalizzare la crescente indignazione che suscitano le orribili aggressioni commesse contro i bambini, come per esempio il ferimento dell’allora 14enne Malala Yousafzai in Pakistan (ottobre 2012) o la strage di Newtown in Connecticut del dicembre 2012, durante la quale hanno perso la vita 26 tra bambini e insegnanti, o gli stupri subiti da ragazze in India e in Sudafrica quest'anno.
 

Rendere visibile ciò che rimane nell'ombra

«In ogni paese, in ogni cultura, la violenza contro i bambini esiste» ha dichiarato il Direttore dell’UNICEF Anthony Lake. «Ogni volta che un bambino subisce un atto di violenza, ovunque esso si trovi, dobbiamo farci sentire e manifestare la nostra indignazione e la nostra rabbia. Dobbiamo rendere visibile quello che è invisibile.»
 
Questo è il messaggio principale dell’UNICEF per il lancio dell’iniziativa #ENDviolence Against Children, rivolta alle persone di tutto il mondo affinché riconoscano la violenza contro i bambini, prendano parte ad azioni globali, nazionali o locali per porre fine alla violenza sui minori e diano vita a nuove idee per raggiungere questo obiettivo. Adesso abbiamo il potere di porre fine alla violenza, afferma l’UNICEF, che aggiunge la sua voce a livello mondiale alle iniziative già in corso.

L’iniziativa è stata lanciata attraverso la diffusione di un video in cui la voce  del Goodwill Ambassador dell’UNICEF Liam Neeson conduce lo spettatore attraverso una serie di scene che raffigurano la violenza invisibile.
 
«Questa è una ragazza di 15 anni e una banda la sta violentando» recita la voce di Neeson mentre la telecamera ruota in un posto abbandonato. «Questo è un insegnante che colpisce un ragazzo perché gli ha risposto male. Il resto della classe osserva»  spiega in un'altra scena, girata in un'aula scolastica vuota.
.
«Solo perché non la vedi, non significa che la violenza contro i bambini non c’è» conclude l'attore. «Rendi visibile quello che è invisibile. Aiutaci, perché la violenza contro i bambini deve scomparire.» 
 

Milioni di vittime 

La necessità di dare vita ad azioni collettive è sottolineata anche dalle limitate statistiche reperibili, che mostrano l’entità e l’estensione del fenomeno della violenza.
 
Ad esempio, circa 150 milioni di bambine e 73 milioni di bambini sotto i 18 anni hanno sperimentato violenza e sfruttamento sessuale (dato OMS) e si stima che 1,2 milioni di bambini ogni anno siano vittime del traffico di esseri umani (dato ILO).
 
Trovi queste e numerose altre informazioni nella scheda dati del rapporto.
 
La violenza non infligge solamente ferite fisiche ma lascia cicatrici psichiche sui bambini. Colpisce la loro salute mentale e fisica, compromette le loro capacità di apprendere e socializzare e mina il loro sviluppo.

Uno speciale minisito web e una campagna sui social media spiegano come i bambini, i genitori e le comunità possono agire – come farsi coinvolgere, essere informati, organizzare eventi e dibattiti pubblici, sostenere i bambini vittime di violenza e lavorare con i partner dell’UNICEF, globali e locali. 
 
Proteggere i bambini è il cuore del mandato dell’UNICEF. La Convenzione ONU sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ribadisce con chiarezza che ogni bambino, ovunque si trovi a vivere, ha il diritto di essere protetto da ogni forma di violenza.


Partner della formazione

ConfiniOnline fa rete! Attraverso la collaborazione con numerosi enti profit e non profit siamo in grado di rivolgere servizi di qualità a costi sostenibili, garantendo ampia visibilità a chi supporta le nostre attività. Vuoi entrare anche tu a far parte del gruppo?

Richiedi informazioni