Domenica 28 luglio 2013 si sono svolte le elezioni presidenziali in Mali, paese che dal marzo 2012 – data del colpo di stato che aveva deposto l’allora presidente Amadou Toumani Touré - vive un periodo di instabilità: il conflitto con l’intervento delle forze francesi, la crisi umanitaria nel nord del paese e l’elevato numero di sfollati interni e rifugiati nei paesi limitrofi, in particolare Niger e Burkina Faso, la lunga fase di transizione.
 
Caritas Mali, in collaborazione con le Caritas del Sahel (Senegal, Burkina Faso, Niger), CRS e Secours Catholique Caritas France, ha svolto una missione di osservazione elettorale con 153 inviati su tutto il territorio maliano, raccogliendo e analizzando dati in tempo reale e condividendoli con tutta la rete Caritas Internationalis.
Alla chiusura dello scrutinio, Caritas Mali ha pubblicato una dichiarazione preliminare che evidenzia i seguenti punti: il voto si è svolto globalmente nella calma e con una forte mobilitazione degli elettori, nonostante i ritardi verificatisi in alcuni uffici elettorali; una presenza effettiva di autorità locali, rappresentanti della Commissione elettorale, dei candidati, della stampa nazionale e internazionale, osservatori locali e internazionali è stata rilevata in tutti gli uffici elettorali, così come la presenza delle forze di sicurezza, agenti della protezione civile e della Croce Rossa.
Caritas Mali ha messo in evidenza anche alcuni punti critici, in quanto il voto si è svolto in un paese non ancora uscito dall’instabilità e in cui è ancora in corso una crisi umanitaria nelle regioni settentrionali. Anche per questo motivo l’affluenza nel nord è stata molto più limitata rispetto a Bamako e alle regioni meridionali. Al nord, ma anche nei paesi confinanti Niger e Burkina, centinaia di maliani sfollati e rifugiati non sono riusciti ad esprimere il proprio voto a causa di problemi logistici, non essendo in possesso della carta elettorale o non iscritti nelle liste, dato confermato anche dal capo missione degli osservatori elettorali dell’Unione Europea, Louis Michel.
 
Caritas Italiana, da anni impegnata nell’area, ha intensificato il suo impegno nel paese e nella regione del Sahel, stanziando oltre 200.000 euro a sostegno degli interventi di risposta all’emergenza attivati dalle Caritas dei paesi colpiti in favore delle popolazioni del Nord del paese, dei profughi e degli sfollati che secondo gli ultimi dati ufficiali ammontano a oltre 700.000 tra Mali, Burkina Faso, Niger e Senegal.  Caritas Italiana, partecipa anche al gruppo di pilotaggio per la crisi in Mali e si era unita lo scorso giugno all'appello di Caritas Internationalis per la tutela dei diritti umani e la costruzione di una pace duratura.

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