L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati
(Unhcr) esprime il proprio cordoglio per la morte di 31 migranti che tentavano
di raggiungere l'Italia via mare.
Secondo quanto riportato dai 22 sopravvissuti - giunti a
Lampedusa nella serata di sabato 27 - durante il terzo giorno di viaggio il
gommone sul quale viaggiavano 53 passeggeri avrebbe subito una foratura,
cominciato ad imbarcare acqua e a sgonfiarsi. Il carburante presente nel motore
e nelle taniche di riserva sarebbe poi fuoriuscito, ustionando cinque
passeggeri.
Fra le 31 persone annegate ci sarebbero 8 donne (4 in stato di
gravidanza) e un neonato. Dopo esser rimasti per circa 5 ore in mare i migranti
sono stati soccorsi da una nave mercantile che ha avvisato la guardia costiera
per il trasporto dei migranti a Lampedusa.
Tra i deceduti risultano esserci parenti dei superstiti che si
trovano tuttora in evidente stato di shock. L'Agenzia ONU per i rifugiati
auspica un rapido trasferimento di queste persone accompagnato da misure di
sostegno psicologico.
Questa ennesima tragedia del mare evidenzia ancora una volta
come persone in fuga da guerre e persecuzioni rischino la propria vita in
pericolosi viaggi attraverso il Mar Mediterraneo per trovare sicurezza in
Europa. Sono circa 7.800 – secondo le stime dell'UNHCR – i migranti e i
richiedenti asilo che nei primi 6 mesi dell'anno sono approdati sulle coste
italiane. I principali luoghi d'origine di questi migranti e richiedenti asilo
sono i paesi dell'Africa sub-sahariana – in particolare Somalia ed Eritrea – ma
anche Egitto, Pakistan e Siria.
L'UNHCR esprime apprezzamento nei confronti della Guardia
Costiera italiana e del mercantile coinvolti nelle operazioni di salvataggio,
reitera l'esortazione a tutte le imbarcazioni in navigazione affinché restino
costantemente allerta sulla presenza di migranti e rifugiati che hanno bisogno
di essere soccorsi e a tutti gli stati a proseguire nell'adempimento dei loro
obblighi derivanti dal diritto internazionale dei rifugiati e dal diritto del
mare.