Sono aumentati del 17,9% gli immigrati rientrati nel loro paese o trasferiti in altro stato. Nel 2012, per effetto della crisi economica del paese, sono aumentati del 17,9% gli stranieri rientrati nel loro paese o trasferiti in altro stato estero. Si tratta nel complesso di 38.218 persone.
Lo dice l’Istat sottolineando che si tratta di un fenomeno probabilmente sottostimato.
Secondo l’Istat, infatti, in alcuni casi gli stranieri «non avendone un beneficio diretto, non comunicato all’anagrafe il trasferimento all’estero». Nel 2012, sono inoltre in calo gli stranieri iscritti dall’ estero in Italia: sono stati 321.305, -9,3% rispetto al 2011 quando erano stati 354.323. Fra l’altro - prosegue l’Istat - possono aver influito positivamente sul numero complessivo degli entrati in Italia gli effetti della procedura per l’emersione dei lavoratori stranieri.
Nonostante la fuga - in aumento in percentuale - dall’Italia, gli stranieri residenti nel nostro Paese comunque aumentano. Al 1° gennaio 2013 sono 4.387.721, 334 mila in più rispetto all’anno precedente (+8,2%). Secondo l’Istat il calcolo della popolazione straniera residente «è stato riavviato a partire dal censimento del 2011, sommando alla popolazione censita al 9 ottobre 2011 il movimento anagrafico del periodo 9 ottobre-31 dicembre 2011 e successivamente quello dell’anno 2012». La quota di cittadini stranieri sul totale dei residenti (italiani e stranieri) continua ad aumentare passando, secondo i dati rilevati dall’Istat, dal 6,8% del 1° gennaio 2012 al 7,4% del 1° gennaio 2013.
Il numero degli stranieri residenti nel corso del 2012 cresce soprattutto per effetto dell’immigrazione dall’estero (321 mila individui) ma, in parte, anche delle nascite di bambini stranieri (80 mila). I nati stranieri nel 2012 costituiscono il 15% del totale dei nati da residenti in Italia. Rispetto all’anno precedente, l’incremento delle nascite di bimbi stranieri è dell’1%, inferiore a quello riscontrato per il 2011 rispetto al 2010 (+1,3%). La distribuzione degli stranieri residenti sul territorio italiano si conferma non uniforme. L’86 % degli stranieri risiede nel Nord e nel Centro del Paese, il restante 14% nel Mezzogiorno. Gli incrementi maggiori nel corso del 2012 si manifestano tuttavia nel Sud (+12%) e nelle Isole (+10,9%).Le operazioni, iniziate dai comuni con il censimento della popolazione residente che hanno determinato un saldo, dovuto alle rettifiche, pari a +72.164 unità, corrispondente a oltre il 20% dell’incremento della popolazione straniera nel 2012, si concluderanno entro il 31 dicembre 2013 e determineranno alla fine di quest’anno ulteriori variazioni. (
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