E’ stata presentata a fine luglio la ricerca “I numeri delle organizzazioni di volontariato in provincia di Torino”, realizzata dall’Osservatorio sull’economia civile della Camera di commercio di Torino, in collaborazione con la Provincia di Torino, sulla base dei dati 2011. Con una presenza capillare sul territorio e dimensioni contenute delle organizzazioni, il mondo del volontariato spesso sfugge ad analisi e ricerche, e risulta di difficile quantificazione. Nel 2012 la Provincia, dunque, ha attivato la raccolta informatizzata dei dati che le organizzazioni di volontariato devono fornirle annualmente per il mantenimento dell’iscrizione al registro regionale. Questo ha reso disponibili una gran quantità di dati, standardizzati e confrontabili, facilmente rielaborabili con strumenti informatici. Pur non rappresentando l’intero universo delle organizzazioni di volontariato presenti sul territorio, l’analisi fornisce un quadro preciso della consistenza e delle caratteristiche delle realtà attive in provincia di Torino. È al momento in corso la raccolta dei dati relativi al 2012, che verranno rielaborati e resi disponibili nell’autunno.
“L’informatizzazione del sistema da cui scaturisce quest’indagine, una metodologia forse unica in Italia, è stata resa possibile solo grazie alla collaborazione delle associazioni: a loro va il mio ringraziamento.” – ha dichiarato Mariagiuseppina Puglisi, assessore alle politiche sociali della Provincia di Torino – “Ne emerge un quadro davvero interessante: se è vero che in termini assoluti le Organizzazioni di Volontariato sono più numerose a Torino, com’è ovvio visto che è il capoluogo, in termini relativi il resto del territorio risponde in modo più vivace, segno che il volontariato è un importante strumento di coesione sociale. A questo aggiungo che a fronte di un numero di volontari complessivamente alto, il futuro delle OdV è legato alla crescita di specializzazione, e la formazione gioca e giocherà un ruolo sempre più incisivo”.
“Il quadro che emerge da questa analisi mette in evidenza la ricchezza e la vivacità del territorio provinciale, – sottolinea Aldo Romagnolli, Presidente dell’Osservatorio sull’economia civile della Camera di commercio di Torino - un patrimonio che deve essere sostenuto e incentivato, perché capace di generare benessere, coesione e sviluppo delle comunità locali. In periodi di recessione la tentazione è di delegare quasi totalmente le attività di welfare alle organizzazioni di volontariato, ma questo le snaturerebbe. Occorre invece un loro maggior coinvolgimento nelle fasi di progettazione strategica a fianco dell’ente pubblico, in un ruolo complementare e paritario, nel rispetto della specificità dei ruoli di ciascuno. In questo modo si dà concretezza al principio di sussidiarietà orizzontale, dando spazio anche alla partecipazione e all’auto organizzazione dei cittadini”.
“Torino è una realtà assolutamente attiva, i numeri lo confermano, specie se rapportati al panorama nazionale - spiega Luciano Dematteis, presidente di Idea Solidale (guarda il suo intervento QUI) - Devo dire che non so se questo dato sia rallegrante: significa che la popolazione continua ad avere bisogno del volontariato”
“Dobbiamo riflettere sul ruolo e sull’importanza fondamentale che ha il terzo settore e il nostro lavoro - la eco di Silvio Magliano, presidente Centro Servizi Vssp (Guarda il suo intervento QUI) - Perchè proprio dal welfare e dal volontariato può ripartire la società: i dati così importanti lo confermano“.
La ricerca
Oggetto dell’analisi sono le Organizzazioni di Volontariato (OdV), disciplinate dalla “Legge-quadro sul volontariato” (Legge 11 agosto 1991 n. 266), iscritte al Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato istituito nel 1994. Per il mantenimento dell’iscrizione al Registro le organizzazioni sono tenute ad inviare alla Provincia, entro il 31 luglio di ogni anno, il bilancio e la relazione, nella quale, oltre alla descrizione delle attività, siano evidenziati il numero e le mansioni dei volontari, il numero e la tipologia dei destinatari.
I dati
Dalla ricerca emerge un’immagine articolata del volontariato, un mondo ricco di potenzialità e presente in modo capillare, seppure non omogeneo, su tutto il territorio provinciale, che svolge un ruolo complementare ed integrativo dell’azione dell’ente pubblico.
Nel 2011 risultavano iscritte al registro regionale 2.700 OdV, di cui 1.000 (pari al 37%) a Torino e provincia. Di queste ultime, 887 (l’89%) ha compilato correttamente il questionario, che costituisce la fonte di dati su cui è stata condotta l’analisi.
Il 37% (323) ha sede a Torino, segue la Valsusa (58), il Pinerolese (53) e l’Eporediese (42). Se i dati vengono messi in relazione al numero di residenti, alcune zone mostrano una maggiore vitalità: Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone (con 84,1 OdV ogni 100 mila abitanti), Val Sangone (80,9 OdV) e Pinerolese (72,3 OdV) si confermano i territori più ricchi di realtà di volontariato, superando ampiamente la media torinese (37 OdV). Il dato è influenzato in particolare dalle OdV della protezione civile che sono presenti in tutti i comuni montani.
Per quanto riguarda la dimensione, oltre il 60% delle organizzazioni opera con meno di 20 volontari mentre solo l’11% delle organizzazioni può contare su più di 60 volontari continuativi. La classe dimensionale con il maggior numero di organizzazioni è quella con 11/20 volontari, nella quale si concentra il 31,6% del totale delle organizzazioni.
Sono poco meno di 234mila le persone impegnate a vario titolo nelle organizzazioni di volontariato: 225.500 sono i soci, più della metà dei quali impegnati anche come volontari. Sono 7mila i volontari non soci (per lo più professionisti quali medici, dentisti, psicologi) e 1.300 le persone retribuite (dipendenti, collaboratori, professionisti).
Analizzando l’ambito di attività delle organizzazioni di volontariato emerge che il 36% opera nell’assistenza sociale, il 28% nella sanità, il 18% nella protezione civile, il 7% nell’impegno civile, il 4% nella cultura, il 4% nella tutela del patrimonio storico, il 2% nell’ambiente e 1% nell’educazione motoria. Vista la prevalenza di OdV del settore socio sanitario e assistenziale, i servizi più offerti sono riconducibili prevalentemente ad attività quali l’accompagnamento e l’inserimento sociale, l’assistenza domiciliare e ospedaliera di anziani e malati, la sensibilizzazione dei diritti o la protezione del disagio.
Sono stati oltre 1,5 milioni gli interventi realizzati dalle OdV in provincia di Torino, erogati principalmente ad adulti con un’età compresa fra i 36 e i 60 anni (38%), a ultra sessantenni (26%) e a adulti compresi fra i 30 e i 35 anni (22% degli interventi).
Interessante, infine, analizzare i dati relativi alle iniziative di formazione: le organizzazioni di volontariato iscritte al registro provinciale nel 2011 che hanno organizzato corsi di formazione per i propri volontari sono state 435, circa il 50%. In particolare si distinguono le OdV della protezione civile e dell’ambito socio assistenziale, rispettivamente con il 63% e il 57% attivo nel realizzare attività di formazione.
Il progetto di ricerca continuerà con il coinvolgimento delle OdV nella riflessione sulla fotografia del volontariato che emerge dalla rilevazione. Un modo per aumentare la sensibilità delle OdV nei confronti della compilazione del modulo informatizzato, contribuendo a migliorare la qualità dei dati raccolti. (
http://blogvol.ideasolidale.org/?p=661)
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