In attesa delle presidenziali in Mali previste per il 28 luglio, sono stati registrati i primi scontri a Kidal, nella notte tra giovedi 18 e venerdi 19 luglio. È stata confermata la morte di un civile per uno scontro a fuoco tra un gruppo di Tuareg, accusato di appartenere al MNLA (movimento nazionale di liberazione dell’Azawad, a nord del paese) e la popolazione di Kidal. Gli scontri sarebbero avvenuti a causa del presunto arrivo di nuove truppe dell’esercito maliano in città.

Stefania Guida

Sabato mattina 20 luglio invece sei persone sono state sequestrate da un gruppo di uomini armati non ancora identificati. Il rapimento è avvenuto a 200km da Kidal. Tra questi cinque agenti elettorali e il sindaco di Kidal. Si pensa che l’accaduto sia da collegare al gruppo MNLA e alla volontà di annullare la data delle elezioni.

Il gruppo ha preso il controllo del territorio a nord del paese da febbraio 2013, dopo l’intervento francese, che si opponeva ai gruppi jahadisti che da dieci mesi occupavano la zona.

Roccaforte dei Tuareg, Kidal, dopo gli accordi di Ouagadougou del 1 luglio, ha accolto il 5 luglio, 150 soldati maliani per garantire la trasparenza nello scrutinio elettorale del 28 luglio. La tensione rimane alta a meno di una settimana dalle elezioni e gli argomenti del dibattito pre elezioni in questi giorni sono sempre più caldi. La campagna elettorale, iniziata il 7 luglio, si è aperta con una prima richiesta da parte di uno dei candidati alle elezioni, Tiebile Dramé di annullamento della convocazione delle elezioni per mancanza dei requisiti minimi di trasparenza. Il candidato, che ha avuto un ruolo fondamentale nelle trattative di negoziazione tra Bamako e i gruppi di Tuareg durante gli accordi di Ouagadougou, ha minacciato di ritirare la sua candidatura nel caso di mancato rispetto dei requisiti minimi per presentarsi alle urne. Tutti i cittadini, devono avere il diritto di eleggere il proprio presidente, ma pare che proprio a Kidal, a pochi giorni dalle elezioni presidenziali, le liste elettorali non siano ancora state aggiornate. Ciò lederebbe l’articolo 27 e 30 della costituzione maliana. Alte sono infatti le possibilità che il 28 luglio la città di Kidal non sarà pronta per la chiamata alle urne, e per tale ragione, le elezioni stesse dovrebbero essere annullate.

A questo si aggiungono i ritardi nella distribuzione delle tessere elettorali Nina per i rifugiati politici, 175.000 dislocati tra Mauritania, Niger e Burkina Faso, e quasi 350.000 sistemati nei campi profughi del paese.

Molte sono le accuse per le pressioni internazionali sulle elezioni in Mali. La Francia gioca un ruolo fondamentale in queste elezioni e il capo della diplomazia francese, Fabius, si è più volte esposto, parlando dell’importanza del voto dei rifugiati e della necessità di andare alle urne nel più breve tempo possibile. Il presidente del governo transitorio Dioncounda Traoré ha cercato di ribadire di non aver subito pressioni dalla Francia sulla decisione della data delle elezioni, ma con scarso successo.

Alle elezioni si presentano 36 candidati, di cui quattro ex primi ministri del paese e due donne, Sidibé aminata Diallo e Aidara Aissata Cissé, deputata di Bourem, località a nord del paese. Tra questi i favoriti sembrano essere: Ibrahim Boubacar Keïta (dit « IBK »), primo minstro tra il 1994 e il 2000, e presidente dell’assemblea nazionale tra l 2002 e l 2007, primo e per ora l'unico, a presentarsi a Kidal il 15 luglio durante la campagna elettorale, Soumaïla Cissé, ministro delle finanze durante la presidenza di Alpha Oumar Konaré, e Modibo Sidibé, segretario generale della presidenza, poi primo ministro tra il 2007 e il 2011 del governo di Amadou Toumani Touré.

Una delle paure per queste elezioni è il rischio di dispersione dei voti, dato il numero elevato di candidati previsti, per non parlare delle rivolte che potrebbero prendere piede durante e dopo le elezioni presidenziali. Nonostante le tensioni la Corte Costituzionale ha ribadito la data del primo turno elettorale per il 28 luglio e del possibile secondo turno previsto per l’11 agosto.  (http://www.volontariperlosviluppo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2726:tensioni-ed-elezioni-calda-stagione-del-mali&catid=356:news&Itemid=2)

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