Una ricetta per affrontare la crisi del welfare Eleonora Vanni, responsabile Legacoopsociali Toscana: “Dall’infanzia agli anziani: integrare mutualità e cooperazione per sostenere e gestire la filiera dei servizi territoriali”. Ieri Legacoop Servizi Toscana, Legacoopsociali e Coopfond hanno presentato la ricerca:“Cooperare per l’innovazione sociale”. Dalla ricerca all’azione innovativa di sistema: il caso delle cooperative sociali di Legacoopservizi Toscana". 

Creare un soggetto imprenditoriale che aggreghi organizzazioni del terzo settore e mutue aperto alle imprese integrato con il sistema pubblico per contribuire allo sviluppo locale e alla rigenerazione del welfare toscano. Questa la ricetta che emerge dalla ricerca-azione di Legacoop Servizi Toscana, Legacoop Sociali e Coopfond intitolata “Cooperare per l’innovazione sociale”. Eleonora Vanni, responsabile Legacoopsociali Toscana, spiega: “Contro la crisi non servono tagli lineari, né superticket: per affrontarla bisogna razionalizzare, qualificare la spesa e co-operare”.

La proposta delle cooperative sociali che hanno partecipato allo studio non è di sostituirsi al servizio pubblico, né di competere con quello sanitario: “La soluzione è agire attraverso un soggetto d’imprenditoria sociale – continua Vanni - con un forte radicamento territoriale. Di fronte a scarsità di risorse e nuovi bisogni, lo scopo è garantire equità e uniformità agli interventi”.

Per realizzare questo obiettivo, nel corso della ricerca si sono pensate soluzioni finanziarie ad hoc. Aldo Soldi, direttore di Coopfond: “Abbiamo previsto forme di finanza agevolata per le cooperative che decidono di fondersi”, così come per quelle che intendono creare reti d’impresa”. Tentativi che devono essere incoraggiati: “Sappiamo che unendosi le cooperative possono affrontare meglio la crisi – continua Soldi – e siamo pronti a fare la nostra parte per chi ci presenta un progetto serio”. 

Le cooperative sociali affiliate a Legacoop servizi nel 2011 hanno toccato un valore di produzione di 318 milioni di euro, il costo del lavoro impiegato ha superato i 197 milioni. Le cooperative che hanno partecipato alla ricerca in un anno hanno fornito a circa 40mila utenti 891 tipologie diverse di servizi a 40mila utenti.

Importanti anche le cifre relative all’occupazione. Le organizzazioni associate a Legacoop Servizi Toscana impiegano 11.538 addetti. Fra gli operatori delle cooperative che hanno partecipato alla ricerca, l’86,7% è donna, il 52,5% ha un diploma, il 25,7% una laurea. Nella maggioranza dei casi – 52,8% - chi lavora nelle cooperative coinvolte nello studio ha meno di 40 anni.

Capacità professionali, specializzazioni e competenze sono un patrimonio da difendere, che il mondo della cooperazione Legacoopsociali mette a disposizione di tutti gli attori del sistema per trovare una soluzione condivisa. Il primo passo verso questa direzione è stato fatto proprio nell’ambito della ricerca-azione, che ha permesso di avviare forme concrete di collaborazione fra cooperative: nel campo dei servizi alla persona, sono in corso progetti che metteranno a sistema gli interventi, per rispondere in maniera efficiente e omogenea alle esigenze dei vari territori.

Per ripensare il sistema del welfare è necessaria un’azione concreta anche da parte delle istituzioni. Secondo Angelo Migliarini, presidente Legacoop Servizi Toscana, è prioritario chiedersi come e con quali risorse si può affrontare la crisi attuale: “La politica – spiega – deve ascoltare questi interrogativi, concertare, ma poi decidere in modo chiaro. Posticipare le risposte con soluzioni intermedie è dannoso per l’intero sistema”.

All'evento hanno partecipato anche il portavoce del Forum Pietro Barbieri e la presidente di Legacoopsociali Paola Menetti. Barbieri ha sottolineato il ruolo della cooperazione sociale partendo dalla vertenza dell'aumento Iva. Per Menetti "è in gioco un cambiamento che deve vedere le cooperative sociali protagoniste".  

Redazione Toscana

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