Un decreto dei giorni scorsi ha stabilito un taglio pari a 720 mila euro a carico del Comitato paralimpico italiano, che aspettava per il 2013 un contributo di sei milioni. Pancalli: "Si rischia lo stop dell'attività già pianificata". E il presidente del Consiglio rassicura: "Fondo ripristinato in tempi brevi"

ROMA - Il taglio di 720 mila euro dei fondi destinati al Comitato italiano paralimpico sarà annullato e il movimento potrà contare interamente sulla somma di sei milioni di euro prevista per l'anno 2013. La soluzione lampo arriva direttamente dal presidente del Consiglio Enrico Letta, che ha personalmente garantito al presidente del Cip Luca Pancalli che la somma stanziata inizialmente, e sulla quale il Cip ha pianificato tutte le attività in corso, compresa la preparazione alle Paralimpiadi invernali di Sochi 2014, sarà interamente a disposizione.

"Ringrazio il presidente del Consiglio, Enrico Letta, per aver immediatamente recepito le nostre istanze - afferma Pancalli - dimostrando attenzione massima verso il movimento paralimpico italiano ed i suoi valori. Il presidente Letta mi ha garantito che il governo sta già lavorando al ripristino della somma tagliata con il decreto della scorsa settimana. Sono parole che mi fanno attendere fiducioso una positiva conclusione della vicenda". ?

La notizia del taglio di 721.038 euro sul contributo di sei milioni di euro stanziato dallo Stato per l'anno in corso era arrivata dal Dipartimento per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport - Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio. Il Cip aveva immediatamente fatto notare che la decisione rischiava di compromettere seriamente le numerose attività del 2013, dai mondiali di nuoto a quelli di canottaggio, a quelli di atletica leggera e, soprattutto, ai Giochi paralimpici invernali di Sochi del febbraio 2014 e a tutti gli eventi propedeutici alla Paralimpiade, come ad esempio le gare di Coppa del Mondo di sci alpino e la qualificazione della Nazionale Italiana di ice sledge hockey, in programma a fine ottobre a Torino. Pancalli si era detto "esterrefatto" e aveva subito chiesto al governo di ripensarci. Richiesta accolta immediatamente dal premier Letta.

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