Genova o Lampedusa? Questa settimana siamo stati incerti, fino all’ultimo
momento, sul pezzo da mettere in apertura. Due le opzioni in lizza: il capoluogo
ligure, la città di Don Gallo, De Andrè e delle molte etnie che, nonostante una
giunta di centro sinistra, ha mosso anche lei guerra ai venditori ambulanti, –
talvolta di materiali contraffatti e senza licenza, ma non sempre – identificati
frettolosamente col degrado e parificati ai ladri. Oppure Lampedusa, in attesa
di Francesco I, di una visita che segna un passaggio di indiscutibile importanza
e dopo la quale non sarà più possibile minimizzare le morti nel mare di mezzo e
disinteressarsi del destino di chi sbarca e di chi vive sull’isola.
Se avessimo una doppia apertura, come vari magazine cartacei hanno una doppia
copertina, li avremmo messi entrambi. Non l’abbiamo. E la nostra scelta alla
fine è caduta su Genova (articolo di Stefano
Galieni), ma dell’aria multietnica che si respira tra i carruggi scrive, in
questo numero, anche Gabriella
Grasso. Perché della visita del Papa, ne siamo certi, parleranno tanto (e
speriamo bene) tutti gli altri. L’articolo di Francesca
Materozzi, dedicato a come gli abitanti di Lampedusa stiano vivendo
quest’attesa, è stato messo quindi come spalla.
Papa a parte, l’attenzione generale, in questo periodo, è rivolta ai temi
della cittadinanza e dello ius
soli. Temi importanti, siamo i primi a riconoscerlo. Ma tralasciare tutto il
resto sarebbe un grave errore. Per questo, al di là dei contenuti, riteniamo
assai positiva la proposta che Ismu, associazione Neodemos e Fieri hanno
presentato a Milano, rivolgendosi al mondo politico, per fare degli interventi a
costo zero su passaggi particolarmente esiziali della Bossi-Fini. A occuparsene
è stata la sottoscritta.
Sergio
Bontempelli ci parla di un nuovo decreto che si presenta bene (vorrebbe
garantire più opzioni ai lavoratori italiani) ma che avrà l’effetto di rendere
ancora più complicato l’ingresso per gli stranieri in Italia.
Il sindaco di Salerno ha annunciato di voler costruire in città una moschea
degna di questo nome. La notizia ha dato il là a un coro di polemiche e
recriminazioni. Ne scrive Bianca
Senatore. Marcella
Geraci ci parla invece di un libro bianco concepito per spiegare agli
abitanti di Caltanissetta (ma non solo) che la realtà dell’immigrazione è spesso
assai diversa da quello che si vede e che ragionare per stereotipi spesso
allontana dalla realtà.
Francesca
Materozzi ci racconta come è andata l’assemblea di Firenze promossa
dall’associazione Prendiamo la parola al fine di organizzare una nuova,
grande manifestazione antirazzista per il prossimo autunno.
Carlo
Trombino ritorna sugli attacchi che Giovanni Sartori ha rivolto settimane fa
al ministro Cécile Kyenge. Ilaria
Sesana ci mostra come il Ghana – con responsabilità dell’Occidente – sia
diventato una delle più grandi pattumiere elettroniche a cielo aperto del
Pianeta. Mentre Stefano
Galieni ci parla del percorso di riconciliazione che anche un Paese
mortalmente ferito come la Libia sta cercando di intraprendere.
Questa settimana, infine, vi presentiamo una mostra
di arte visiva contemporanea appena inaugurata a Roma che ha come filo
conduttore il Mediterraneo.
In homepage, in alto a destra, trovate il logo
del Festival della Libera Circolazione e un collegamento diretto al sito dedicato a
questa iniziativa, che è connessa alla Carovana dello Ius
Migrandi.
Poi, come al solito, brevi, recensioni, rubriche.