Una dichiarazione di Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio, dopo la visita di Papa Francesco a Lampedusa

Dalla celebrazione penitenziale di Papa Francesco a Lampedusa si leva forte l’invito a vincere l’indifferenza dei tanti che hanno distolto lo sguardo dalle sofferenze dei più poveri, ma anche l’urgente appello a rovesciare la logica delle decisioni socioeconomiche che in un mondo globalizzato hanno consentito o non hanno evitato il prodursi dei tanti drammi umani che si sono consumati silenziosamente nelle acque del Mediterraneo.
Siamo grati al Santo Padre, che ha onorato la memoria di migliaia di nostri fratelli in fuga dalla povertà e dalle guerre, sfruttati dai trafficanti di uomini, respinti dall’egoismo dei ricchi, morti in solitudine mentre cercavano disperatamente una vita migliore. Con le sue parole, i suoi gesti, la sua preghiera, il Papa ha parlato al cuore di tutti; ora una politica lungimirante deve restituire dignità e giustizia ai migranti e deve creare condizioni eque di pace e di sviluppo nei loro paesi di origine. Alla globalizzazione dell’indifferenza si deve sostituire la globalizzazione della solidarietà.

Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità di Sant’Egidio

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