Secondo un rapporto congiunto FAO/WFP, se
il conflitto continua, le prospettive alimentari saranno gravemente a rischio
nel 2014.
ROMA – La sicurezza alimentare in Siria si è significativamente aggravata
nell’ultimo anno e la produzione agricola diminuirà ulteriormente nei prossimi
12 mesi se il conflitto continua. Lo afferma un nuovo rapporto ONU pubblicato
dall’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e dal Programma
Alimentare Mondiale (WFP).
“La produzione agricola e l’allevamento del bestiame, insieme alla
disponibilità e all’accesso al cibo hanno subito un pesante colpo, nell’ultimo
anno”, si legge nel rapporto congiunto FAO/WFP redatto dopo una Missione di
Verifica della Sicurezza Alimentare e dei Raccolti, svoltasi in Siria tra maggio
e giugno.
Se il conflitto dovesse continuare, le prospettive per la sicurezza
alimentare nel 2014 potrebbero peggiorare rispetto ad ora, spiega il rapporto.
“Con tali e tanti fattori avversi che colpiscono i settori agricolo e
dell’allevamento, e assumendo che la crisi attuale perduri, la produzione nei
prossimi 12 mesi, nel paese, sarà seriamente compromessa”.
“Rimangono ormai poche opportunità per fare in modo che le famiglie colpite
dalla crisi non perdano fonti vitali di sostentamento alimentare e di reddito”,
hanno detto le due agenzie delle Nazioni Unite.
La missione FAO/WFP prevede che ci sia bisogno di importare grano per circa
1,5 milioni di tonnellate, per la stagione 2013/2014. L’attuale produzione di
grano è di 2,4 milioni di tonnellate, circa il 40 per cento in meno rispetto
alla media annuale di oltre 4 milioni di tonnellate raccolte prima dell’inizio
della crisi e il 15 per cento inferiore a quella già ridotta del 2011/12.
Il settore dell’allevamento è stato anche “gravemente colpito dal conflitto
in corso”, continua il rapporto. Si stima che la produzione del pollame sia
diminuita di oltre il 50 per cento rispetto al 2011 e anche il numero degli
ovini e dei bovini si è ridotto.
L’insicurezza alimentare delle famiglie è causata da una serie di motivi:
massicci movimenti di popolazione, produzione agricola ridotta, disoccupazione,
sanzioni economiche, deprezzamento monetario e alti prezzi del cibo e del
carburante. Il prezzo medio mensile della farina è più che raddoppiato tra
maggio 2011 e maggio 2013 in molte località. A causa di una grave scarsità di
pane in tutto il paese, il WFP ha cominciato, ad aprile, a distribuire farina
di grano.
Gli alti costi, una ridotta disponibilità negli strumenti agricoli, danni ai
macchinari e ai depositi, la minaccia di violenze e l’abbandono della terra da
parte degli agricoltori hanno ostacolato la produzione di cibo. Il rapporto
segnala anche che non ci sarà la mietitura di alcuni raccolti.
I canali di irrigazione e i cotonifici, tra le altre infrastrutture, hanno
subito danni. Le fabbriche di macinatura del grano e i forni lavorano a ritmo
ridotto o hanno smesso del tutto di produrre. Inoltre, le sanzioni hanno
aggravato la situazione, provocando una scarsità di strumenti agricoli, di
materiali per il raccolto, di carburante diesel e di parti di ricambio.
Negli ultimi 18 mesi c’è stato un sostanziale abbandono del paese, inclusi
1,6 milioni di rifugiati, registrati o in attesa di esserlo.
Con il settore
veterinario fortemente colpito e con pochi vaccini a disposizione, esiste il
serio rischio che le malattie del bestiame possano trasmettersi ai paesi
vicini. Per evitare che nella regione si propaghino gravi malattie del bestiame,
bisogna che siano disponibili i vaccini e che sia ripristinata la “catena del
freddo” per facilitare la loro distribuzione, raccomanda la missione di
verifica.
Altre raccomandazioni riguardano la riparazione dei canali di irrigazione e
la fornitura di materiali e strumenti agricoli, consulenze tecniche e accesso
alla terra per quanti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case.
Dall’inizio del 2013, la FAO ha assistito quasi 70.000 persone. L’assistenza
include la fornitura di mangime, di pulcini con mangime appropriato, di
ruminanti di piccolo taglio, di sementi e strumenti. Con disponibilità di fondi,
la FAO potrebbe fornire simile sostegno ad ulteriori 216.000 persone.
In collaborazione con le organizzazioni partner in Siria, l’assistenza
alimentare del WFP nel paese ha raggiunto 2,5 milioni di persone a giugno.
L’agenzia prevede di fornire cibo a 3 milioni di persone a luglio e sta
potenziando le attività operative e di logistica per sfamare 4 milioni di
persone al mese entro ottobre. Inoltre, il WFP fornisce assistenza alimentare a
quasi un milione di rifugiati nei paesi vicini.
La FAO ha lanciato un appello urgente di 41,7 milioni di dollari per
assistere 768.000 persone. Finora, sono stati ricevuti solo 3,3 milioni di
dollari, pari a meno del 10 per cento dei bisogni. I fondi sono necessari per
acquistare sementi, fertilizzanti e rifornimenti veterinari oltre che per i
programmi di “contante in cambio di lavoro”.
Il sostegno alla imminente
stagione della semina è vitale. E’ necessario ricevere fondi entro agosto al
fine di fornire agli agricoltori fertilizzanti e sementi per la semina di
ottobre. Senza questo sostegno, molte persone non potranno disporre di nessun
raccolto di grano fino a metà 2015.
Al WFP sono necessari oltre 27 milioni di dollari a settimana per rispondere
ai bisogni alimentari di quanti sono colpiti dal conflitto, sia in Siria che nei
paesi vicini. Nell’ambito del nuovo Syrian Humanitarian Assistance Response Plan
(SHARP), i bisogni del WFP per la sua operazione all’interno del paese, fino
alla fine del 2013, si attestano sui 490 milioni di dollari. Per il periodo
luglio-settembre, l’operazione del WFP in Siria è al momento finanziata solo al
48 per cento.