Al Censis il quarto dei quattro incontri del tradizionale appuntamento di riflessione di giugno «Un mese di sociale», dedicato quest’anno a «La società impersonale». Roma, 25 giugno 2013. Una volta la sfida era l'esame, oggi è la vincita al gioco. Stime attendibili affermano che non più del 20% degli italiani possiede le competenze minime per orientare e risolvere, attraverso l'uso appropriato della lingua italiana, situazioni complesse e problemi della vita quotidiana. Questo svilimento del capitale culturale si riflette nella crisi endemica di cinema e teatri, accresciuta dalla crisi. Gli individui che compongono la società impersonale hanno un'identità volatile. Cercano prove iniziatiche e sfide per affermare la propria identità, ma anziché affrontare esami universitari, affrontano avvincenti sfide con i videogiochi o il gioco online. Il 31% dei genitori italiani gioca quotidianamente con i videogiochi anche per più di due ore. E oltre il 30% degli adolescenti dichiara di conoscere ragazzi che giocano al poker online.
Il corpo racconta quello che la persona non ha. L'identità delle persone poggia sempre più sull'aspetto estetico. Siamo terzi al mondo per numero di interventi di medicina e chirurgia estetica in rapporto alla popolazione. Nel 2012 in Italia gli interventi di medicina estetica sono aumentati del 24,5%. Quanti non si accontentano di avvicinarsi a canoni di bellezza, spesso omologati dallo star system, ma vogliono trasmettere attraverso il loro corpo qualche tipo di messaggio che li identifichi, hanno a disposizione 900 centri per il tatuaggio (costo variabile da 40 a 2.000 euro l'uno). Ogni settimana aprono in Italia 4 nuovi centri specializzati in tatuaggi.
Il fortino della prossimità (impaurita). A fonte di un reale aumento di estorsioni, minacce, omicidi e tentati omicidi (da 462.000 a 588.000 in 6 anni), crescono le paure collettive. Guidano la classifica quelle per il futuro dei figli e per la disoccupazione, aumenta di 10 punti percentuali quella di essere rapinati in casa. Su tutte svetta la paura del degrado ambientale e la distruzione dell'equilibrio naturale. Per quanto riguarda i figli, si temono incontri pericolosi in rete (pedofili) e bullismo. Cresce il pessimismo sul futuro, anche perché la gran parte degli italiani prevede un ulteriore slittamento etico: per il 55% aumenteranno le tangenti, come l'evasione fiscale (58,6%) e la pratica di accettare affari di dubbia committenza (59,8%).
Veloci e distratti. I ritmi della vita sono sempre più caotici, anche il turn over dei negozi si è fatto rapidissimo e agli stessi ritmi bruciano i nuovi movimenti politici. Il 68% degli italiani pensa che tra 5-10 anni saremo fortemente condizionati dai ritmi accelerati. Intanto, aumenta il consumo di psicofarmaci: +16,2% di antidepressivi in 6 anni.
«Fenomenologia della società impersonale» è l'argomento di cui si è parlato oggi al Censis, a partire da un testo elaborato nell'ambito dell'annuale appuntamento di riflessione di giugno «Un mese di sociale», giunto alla venticinquesima edizione, dedicato quest'anno al tema «La società impersonale». Sono intervenuti il Presidente del Censis Giuseppe De Rita, il Direttore Generale Giuseppe Roma, la responsabile del settore Politiche culturali Elisa Manna, Remo Bodei, Professore di Filosofia presso l'University of California, e Franco Ferrarotti, Professore emerito di Sociologia alla Sapienza Università di Roma.
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