Per l’Italia in campo Enrico Letta e il ministro del Lavoro Giovannini. La lotta alla disoccupazione, soprattutto quella giovanile, sbarca a Berlino. «Non ci deve essere una generazione perduta», spiega in un’intervista a La Stampa la cancelliera Angela Merkel, che ospitera il Summit, definendo la situazione dei giovani «insostenibile» in un continente che invecchia.

La riunione di Berlino si svolge a meno di una settimana dal Vertice Ue che ha “liberato” otto miliardi (nove secondo le previsioni più ottimistiche) per ridare futuro alla nuova generazione. Presente la politica - con circa 20 premier e capi di stato - ma anche i tecnici, tra ministri del lavoro e responsabili delle agenzie per l’occupazione.

Oggi si farà il punto non solo su come e quali strumenti mettere in campo per capitalizzare e trasformare quei fondi Ue in un volano per il lavoro e per la crescita, ma anche per rilanciare l’azione e le `mosse´ europee per il prossimo futuro. Un flagello, come più volte gli stessi leader hanno bollato l’emergenza lavoro, che solo ieri ha mostrato ancora una volta i numeri della sua gravità: con un’eurozona dove il 12,1% è senza lavoro e il 23,8% dei giovani disoccupati. E l’Italia che per la prima volta si è portata sopra alla media di Eurolandia (al 12,2%) e vede il 38,5% (cifra seppur in lieve calo) dei suoi giovani senza posto.

Il nostro paese schiera non solo il ministro del lavoro, Enrico Giovannini, ma anche lo stesso premier Enrico Letta che - di ritorno dal tour in Medio Oriente ed in un momento delicato sul fronte politico interno - a Berlino è pronto a continuare la sua azione di stimolo. Letta vola in Germania certamente soddisfatto, dopo i risultati già incassati a Bruxelles e al G8 sul tema lavoro, nel vedere che la sua priorità, la lotta alla disoccupazione, ha visto l’appuntamento di Berlino, previsto a livello “tecnico” (responsabili del Lavoro e delle agenzie) salire di livello, attraendo una ventina tra colleghi e capi di stato Ue. Per un giro di tavolo che dovrà servire - è l’auspicio di Roma - non solo a individuare, attraverso le varie esperienze nazionali - gli strumenti da mettere in campo ma anche per continuare a spronare l’azione Ue con politiche comuni.

In una intervista a sei quotidiani europei tra cui La Stampa, Merkel propone di prendere spunto dal modello tedesco in quanto «dopo la riunificazione abbiamo maturato le nostre esperienze riuscendo a ridurre la disoccupazione con riforme strutturali, ora possiamo mettere a disposizione queste esperienze».

La Germania propone di mettere a punto una “road map”, con un bilanciamento tra austerità e crescita, e con il rilancio del lavoro giovanile in primo piano. Al Vertice sono attesi tra gli altri, anche il presidente francese Francois Hollande, e i vertici Ue, Herman Van Rompuy e José Manuel Barroso.

L’obiettivo è di consolidare il risultato del Consiglio europeo di fine giugno e rilanciare nuove politiche comuni. Le risorse, 6 miliardi nel prossimo biennio di cui 1,5 all’Italia, sono state al centro dell’ultimo vertice Ue per sostenere rapidamente i sei milioni di giovani europei disoccupati: una potenza di fuoco che molti giudicano insufficiente, che potrebbe arrivare a 9 miliardi (portando la quota per l’Italia a 1,5 miliardi di euro) liberando risorse grazie all’attesa, e sperata, flessibilità di bilancio.

Una nuova partita del campionato per il lavoro, quella che si gioca oggi a Berlino, cui anche la Merkel scende in campo con una doppia maglia: quella europea e quella interna in vista dell’appuntamento elettorale che la vedrà andare alle urne a settembre. (http://www.lastampa.it/2013/07/03/economia/vertice-dei-leader-ue-a-berlino-per-la-lotta-alla-disoccupazione-KdlLy2JMj7QQ1sVZXqHjFO/pagina.html)

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