E' l’allarme lanciato dalle agenzie umanitarie. Il flusso di rifugiati Siriani non si ferma, urge una strategia a lungo termine e finanziamenti adeguati da parte della comunità internazionale. “Il numero di rifugiati Siriani supererà la soglia dei due milioni entro le prossime nove settimane”, avverte una coalizione di 18 agenzie umanitarie internazionali che lavorano in sei paesi toccati dall’emergenza siriana, tra queste la ONG italiana INTERSOS. - Amman, 19 giugno 2013 -

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, la Coalizione si è dichiarata molto preoccupata dall’allarmante crescita del numero dei rifugiati, causato dalla interminabile guerra in Siria.

Hugh Fenton, Coordinatore del Forum Regionale delle Organizzazioni Non Governative Internazionali ha dichiarato: “La difficile situazione dei rifugiati Siriani ha raggiunto dimensioni sbalorditive, a causa della violenza e dello spargimento di sangue inarrestabili in Siria, il numero di persone in fuga dal paese diventa incontrollabile". “Quando arrivano in un paese ospite, i rifugiati sono scioccati e stremati, e non sanno cosa il futuro ha in serbo per loro. Una intera generazione di bambini Siriani è stata testimone di brutali violenze, donne e bambine sono state vittime di stupri ed abusi sessuali, e continueranno a soffrire anche una volta in esilio.”

“Dobbiamo assicurarci che tutte le vittime – rifugiati registrati e non, sia nei campi che fuori, ricevano tutta l’assistenza di cui hanno bisogno, e che i loro bisogni fondamentali siano soddisfatti".

Il numero di rifugiati Siriani sta velocemente crescendo ben oltre il milione e mezzo, la maggior parte dei quali ospitati in Libano e Giordania. Ma le stime ufficiali non riflettono la situazione reale, in quanto migliaia di altri rifugiati non sono ancora registrati e quindi non hanno accesso all’assistenza umanitaria e ai servizi di base.

Più del 77% della popolazione rifugiata vive in aree urbane, al di fuori dei campi, con pochissime possibilità di guadagnarsi da vivere. Nonostante i Governi dei Paese che li ospitano, insieme alle Organizzazioni internazionali stiano facendo tutto il possibile per assisterli, i rifugiati Siriani hanno urgente bisogno di accedere a servizi fondamentali quali la casa, la salute e l’igiene, l’educazione. Le agenzie umanitarie avvertono che troppo sono intrappolati in un circolo vizioso, in cui diventa sempre più difficile sopravvivere. A causa dell’aumento degli affitti molte famiglie si stanno indebitando, o si accontentano di ripari di fortuna, in cui la salute è a rischio e sono condannanti a vivere un’altra drammatica condizione.

I servizi sanitari sono affollati nei paesi ospitanti e oramai hanno raggiunto il limite. In Giordania, ad esempio, il numero delle visite ospedaliere da parte dei rifugiati Siriani è cresciuto da 300 al mese a Gennaio 2012 a 10,000 visite dello scorso Marzo. In Libano, i rifugiati devono pagare il 25% delle spese di ospedalizzazione.

Le agenzie umanitarie hanno invano chiesto una maggiore e più forte risposta alla crisi, sottolineando il bisogno di una strategia a lungo termine da parte della comunità internazionale, in grado di rispondere ai bisogni dei rifugiati e dei paesi che li ospitano. L’appello delle Nazioni Unite (che chiedono oltre 4 miliardi di dollari) è stato finanziato per meno di un terzo e le agenzia chiedono ai paesi donatori di fare uno sforzo maggiore e trovare le risorse necessarie per coprire finanziariamente le operazioni umanitarie.

Fenton dichiara: “Ovviamente una operazione umanitaria del genere è molto costosa, ma le vite di tanti Siriani sono state devastate. La comunità internazionale non può volgere lo sguardo dall’altra parte. C’è bisogno urgentemente di fondi appropriati, non di piccole donazioni.

“I rifugiati potrebbero rimanere nei paesi ospitanti per molti anni, per cui è fondamentale che possano vivere in dignità ed avere la possibilità di procurarsi i mezzi per la propria sussistenza!

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