Le compagnie di assicurazione saranno le prossime ad avere bisogno di prestiti massicci per potersi salvare dal fallimento? E’ quello che emerge da un nuovo report della Sovrintendenza ai servizi finanziari di New York dal titolo
Shining a Light on Shadow Insurance.
Richard Murphy nel suo blog spiega come le compagnie di assicurazione abbiano agito esattamente come le banche nel cercare di aggirare i criteri di riserve di capitale richiesti dalla legge. Mentre le banche sono riuscite a farlo autovalutando il livello di rischio dei propri investimenti e quindi la quantità di capitale necessario, le compagnie di assicurazione hanno ri-assicurato i propri affari in paradisi fiscali o in alcuni Stati degli Stati Uniti risultando più solide di quanto siano in realtà.
Benjamin M. Lawsky, soprintendente ai servizi finanziari di New York, afferma che le assicurazioni sulla vita basate a New York, da sole, hanno corretto i propri libri contabili di 48 miliardi di dollari usando quella che ha definito “assicurazione ombra”.
Le transazioni sono così opache che Lawsky afferma sia servito quasi un anno di lavoro alla sua squadra di investigatori per tracciare le diverse operazioni, nonostante avessero il potere di richiedere ordini di comparizione.
Tutto lascia pensare che si tratti di un fenomeno mondiale e sarebbe interessante avere un report equivalente sulla situazione delle compagnie assicurative in Europa. Prima che tocchi a noi contribuenti pagare i buchi fatti dagli altri.