7 giugno: Gardini commenta la XXIV nota congiunturale «Accesso al credito, ritardi PA e crollo dei consumi appesantiscono le cooperative». «Ricostituire la liquidità favorendo nuove misure per la capitalizzazione e per l’accesso al credito. Dare velocemente il via al pagamento dei debiti della PA. Incentivare i consumi riducendo la pressione fiscale». Così Maurizio Gardini sintetizza le principali richieste dei cooperative, emerse dalla XXIV indagine congiunturale condotta sulle imprese aderenti a Confcooperative, per il primo quadrimestre 2013 e previsionale sul secondo quadrimestre realizzato dal centro studi Elabora/Confcooperative.
Ordini e consumi
La nuova flessione dei livelli produttivi registrata nei primi quattro mesi del 2013 allunga la fase recessiva. Solo 1 cooperativa su 10 segnala un aumento della domanda e degli ordini. L’export “tira”, ma non è sufficiente a compensare la prolungata depressione della domanda interna. Il volume dei ricavi è aumentato solo per 2 cooperative su 10, peggiora per 3 ed è stabile per 5 cooperative.
Credito e liquidità
La liquidità non accenna a migliorare. Anzi, peggiora per 3 cooperative su 10, resta negativa, come in passato, per 6, migliora solo per 1. Sul fronte del credito bancario le condizioni di offerta sono sempre più rigide e selettive. Nel primo quadrimestre 2013 hanno ripreso vigore le richieste di rientro da parte degli Istituti di Credito, mentre lo spread, in rialzo, procede a due velocità: lo denunciano 3 cooperative su 10 al Nord e 4 su 10 al Sud.
Occupazione
Sul fronte occupazionale, nonostante le notevoli difficoltà e il sovradimensionamento della capacità produttiva segnalato da 1 cooperativa su 3, ben 8 cooperative su 10 resistono e non prevedono di ridurre gli organici nei prossimi mesi.
Prezzi
Si raffreddano le attese inflazionistiche. Per 8 cooperative su 10, i prezzi di vendita non subiranno sostanziali variazioni nei prossimi mesi. Ed è maggiore la quota percentuale di cooperative che rivedrà verso il basso i propri listini (il 12,8%) rispetto a quella che, invece, li rivedrà verso l’alto (il 7,4%). Anche rispetto al lato della fornitura, 8 cooperative su dieci non si aspettano riallineamenti verso l’alto dei costi di approvvigionamento.
Previsioni
Sulla fiducia pesano il prolungarsi della fase ciclica sfavorevole, la chiusura dei rubinetti del credito e lo stress economico-finanziario delle cooperative. Il sentiment sul futuro del Sistema Italia si mantiene, stabilmente, in territorio negativo: 9 cooperative su 10 non prevedono miglioramenti del quadro macroeconomico del nostro Paese a breve termine e di queste, 4 su 10 attendono, addirittura, un peggioramento.