Finanza. Secondo quanto rivelato dall'agenzia Bloomberg, le banche da tempo manipolerebbero il mercato delle valute per favorire i propri affari. I regolatori inglesi hanno già aperto un'inchiesta.

Un nuovo “affare-Libor”, questa volta non più sui tassi di interesse, bensì sulle valute, potrebbe essere sul punto di emergere. È quello che sostiene l’agenzia Bloomberg, che ha rivelato pratiche di manipolazione sui cambi nell’ambito del “WM-Reuters”, sistema utilizzato dai gestori di fondi per valutare i propri portafogli e asset in valute straniere.

Si tratterebbe di un sistema gigantesco, che vedrebbe implicate perfino le banche centrali, e che avrebbe portato a valutazioni inesatte e fraudolente. Bloomberg parla di comportamenti che vengono effettuati da tempo, e cita in proposito quanto riferito da cinque fonti bancarie. I regolatori britannici della FCA hanno confermato di aver aperto un’inchiesta dopo che alcuni gestori hanno depositato una denuncia, secondo la quale le pratiche fraudolente sarebbero effettuate normalmente intorno nel pomeriggio, intorno alle 16, quando in un breve periodo di tempo (circa un minuto) vengono stabiliti i valori delle monete. È in questo momento che le banche agirebbero per orientare i prezzi in modo tale da favorire i propri affari.

Il mercato dei cambi, infatti, è il più vasto del mondo (con circa 4 mila miliardi di dollari di transazioni giornaliere), ma è anche il più concentrato, dal momento che risulta controllato in larga parte da un pugno di attori della finanza globale. Deutsche Bank, Citigroup, UBS e Barclays rappresentano da sole oltre la metà dei volumi mondiali.

Andrea Barolini
barolini@valori.it

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