L'argomento servizi igienici mette spesso le persone a disagio. La riluttanza ad affrontare la questione delle condizioni igienico-sanitarie è però parte delle cause per cui, a livello mondiale, circa 2,6 miliardi di persone risultano prive di adeguati servizi igienico-sanitari, e conseguentemente della necessaria protezione contro malattie prevenibili, responsabili ogni giorno della morte di migliaia di persone, la maggior parte delle quali sono bambini.

È quanto sottolineato dagli esperti convenuti ieri al Primo incontro preparatorio dell'iniziativa per l'Anno internazionale sulle condizioni igienico-sanitarie in programma per il 2008. L'iniziativa di un anno tematico dedicato al problema igienico-sanitario scaturisce dalla decisione presa nel dicembre 2006 dall'Assemblea Generale dell'Onu di imprimere un'accelerazione ai progressi nel campo igienico-sanitario.

«Per quanto mi riguarda, questo incontro si concentrerà su una questione centrale: cosa ci prefiggiamo di raggiungere entro il 2008 e come intendiamo conseguirlo» ha dichiarato Sua Altezza Reale il Principe d'Olanda Willem-Alexander, Presidente dell'UNSGAB (il Comitato consultivo per l'acqua e le condizioni igienico-sanitarie del Segretario Generale dell'Onu).

«È importante che prima di novembre, quando sarà lanciata l'iniziativa per l''Anno internazionale sulle condizioni igienico-sanitarie, si intraprendano azioni concrete per passare da traguardi generali a obiettivi specifici, che siano verificabili e possano essere oggetto di misurazione e analisi.»

Un miliardo di bambini privati del diritto a un'igiene sicura.

Oltre 1 miliardo di persone in tutto il mondo ha guadagnato l'accesso a servizi igienici adeguati negli ultimi 14 anni, ma circa 2,6 miliardi - inclusi 980 milioni di bambini - ne restano tuttora privi.

L'incontro - cui partecipano i rappresentanti degli stati membri dell'Onu, delle Agenzie delle Nazioni Unite, delle Organizzazioni non governative (ONG), delle associazioni di cittadini, del mondo accademico e del settore privato - è stato organizzato dal Comitato consultivo per l'acqua e le condizioni igienico-sanitarie del Segretario Generale dell'Onu, dal Dipartimento degli Affari economici e sociali dell'Onu (UNDESA) e dall'Unicef.

Obiettivo del meeting è di sviluppare un piano d'azione per l'Anno internazionale sulle condizioni igienico-sanitarie e per il successivo periodo, al fine di accelerare i progressi e accrescere nell'opinione pubblica la consapevolezza del problema.

«Gli aspetti legati alle condizioni igienico-sanitarie rappresentano un problema di cui le persone parlano con imbarazzo, e che vengono spesso 'nascoste sotto al tappeto', con conseguenze disastrose per la salute e il generale sviluppo sociale» ha dichiarato José Antonio Ocampo, Sottosegretario generale dell'UNDESA.

«L'Anno internazionale sulle condizioni igienico-sanitarie contribuirà a portare sotto i riflettori questa emergenza umanitaria silenziosa.» La comunità internazionale continua ad essere fuori rotta per ciò che riguarda il raggiungimento dell'Obiettivo di Sviluppo del Millennio n. 7, che prevede - entro il 2015 - il dimezzamento del numero di persone che non hanno accesso ai servizi igienico-sanitari di base.

Benché la disponibilità globale di infrastrutture igienico-sanitarie sia cresciuta dal 49 al 59% tra il 1990 e il 2004, si deve imprimere un'accelerazione ai progressi se si vuole raggiungere l'obiettivo del 2015.

Carenza di acqua e igiene, i peggiori killer dell'infanzia.

Se si confermerà la tendenza attuale, nel 2015 vi saranno 2,4 miliardi di persone prive di servizi igienico-sanitari di base, con i bambini che continueranno a pagare il prezzo più alto in termini di mortalità, opportunità perdute d'istruzione scolastica, malattie, malnutrizione e povertà. Si stima che infrastrutture igienico-sanitarie opportunamente migliorate potrebbero ridurre le malattie diarroiche nei bambini piccoli di oltre un terzo.

Se poi fossero accompagnate dalla promozione delle norme igieniche, come ad esempio insegnare a lavare correttamente le mani, la riduzione raggiungerebbe i due terzi. Detti miglioramenti contribuirebbero inoltre ad accelerare lo sviluppo economico e sociale in Paesi in cui la principale causa di perdita di giornate lavorative e scolastiche è rappresentata dalle malattie legate alla mancanza delle elementari condizioni igienico-sanitarie.

Soprattutto le ragazze - specialmente quando raggiungono la pubertà - vedono sfuggire l'opportunità di un'istruzione scolastica a causa della mancanza di servizi igienici dignitosi e sicuri. Milioni di persone - specialmente nei Paesi in via di sviluppo - sono costrette a defecare in secchi o sacchi di plastica, nei canali di scolo che sorgono lungo le strade o nei campi, con seri rischi per la loro salute e quella degli altri.

Per conseguire progressi tangibili è necessaria una vasta cooperazione tra il pubblico e il privato, il coinvolgimento delle comunità locali e la sensibilizzazione dell'opinione pubblica.

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