Emissioni di anidride carbonica (Co2) prodotte da combustibili fossili in calo nel 2012 del 5.1 % in Italia e del 2.1 % nell’Ue rispetto all’anno precedente. E' quanto indicano le stime di Eurostat pubblicate oggi. Su 27 paesi, solo Germania, Regno Unito, Malta e Lituania hanno fatto peggio rispetto all'anno precedente, mentre i paesi che hanno registrato un calo maggiore sono Belgio e Svezia, entrambi al -11.8%.
In termini assoluti il nostro paese é il terzo dell'Unione per quantità di emissioni di Co2, con 366 milioni di tonnellate prodotte, dopo Germania (728) e Regno unito (472). Secondo le stime di Eurostat, i "6 big" emettono insieme più del 70% del totale delle emissioni europee di anidride carbonica.
I dati pubblicati oggi costituiscono una stima dell’andamento delle emissioni di Co2 nel 2012, mentre un rapporto ufficiale sarà sottoposto dall’Ue alle Nazioni Unite - Convenzione quadro sui cambiamenti climatici (Unfccc) alla fine di maggio 2014. In questo rapporto, alle emissioni di anidride carbonica, che costituiscono circa l’80% delle emissioni di gas serra dell’Unione, saranno aggiunti i valori relativi agli altri gas serra monitorati dal protocollo di Kyoto, tra cui metano e ossido di azoto.
Pubblico da oggi é invece il rapporto finale sulle emissioni serra relativo al 2011 in cui si legge che nell’anno preso in considerazione, oltre un calo del 3.3 % rispetto all’anno precedente, sono stati registrati i minimi storici dal 1990. I dati però vanno valutati con attenzione. Infatti, come fa presente Jaqueline McGlade, direttrice dell'Agenzia europea dell’ambiente (Aea) "la riduzione delle emissioni a effetto serra è una buona notizia, ma è dovuta soprattutto a un inverno più temperato".
Il calo delle emissioni infatti sarebbe riconducibile principalmente all'uso ridotto dei riscaldamenti. Siè registrato invece un aumento del consumo di alcuni carburanti a più alta intensità di carbonio, aumento senza il quale si sarebbe potuto raggiungere un calo ancora maggiore dei gas serra nel 2011.