Sono 7, tra cui 2 rifugiati maliani, le vittime dell'epidemia di colera esplosa lo scorso 11 maggio nell'ovest del paese. I rifugiati erano un uomo di 45 anni e un bambino di 3 anni, deceduti rispettivamente il 13 e il 19 maggio, dopo essere giunti nei centri medici in condizioni gravissime. Entrambi i rifugiati vivevano nel campo di Mangaize, nella regione di Tillaberi, che accoglie 15mila persone.
Finora i casi registrati nella regione di Tillaberi sono 248, tra cui 31 rifugiati dei campi di Mangaize e Tabareybarey. Il colera si contrae generalmente attraverso il consumo di acqua contaminata.
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) sta rispondendo all'insorgenza della patologia nei campi implementando misure igienico-sanitarie di emergenza. I rifugiati colpiti sono assistiti nei centri per la cura del colera (Cholera Treatment Centres, CTC) gestiti da Medici Senza Frontiere Svizzera. In collaborazione con le agenzie partner, l'UNHCR sta fornendo inoltre soluzioni per la reidratazione per via orale, sapone e compresse per la purificazione dell'acqua. Tuttavia, sono urgenti più farmaci per curare i potenziali nuovi casi.
L'Agenzia è inoltre impegnata in campagne di sensibilizzazione al fine di diffondere informazioni sulla salute pubblica. Le stesse attività vengono realizzate in favore delle comunità locali che abitano nelle aree limitrofe ai campi.
Per rafforzare il team dell'UNHCR sul terreno è arrivato, nella giornata di ieri, un coordinatore sanitario regionale, che collaborerà con autorità e agenzie partner sulle misure aggiuntive mirate a contenere l'epidemia. L'implementazione di una campagna di vaccinazione della popolazione a rischio – sia all'interno che all'esterno dei campi per rifugiati – è una delle misure in corso di valutazione.
Lo scorso anno un'epidemia di colera colpì 5.287 persone, uccidendone 110 in tutto ili territorio del Niger. La regione di Tillaberi fu la più colpita con 4.792 casi e 87 vittime. In quell'epidemia non furono registrati decessi tra la popolazione di rifugiati.
L'insorgenza di epidemie di colera è ricorrente in Niger, uno dei paesi più poveri al mondo. Il Niger al momento accoglie circa 50mila rifugiati maliani - 31mila dei quali vivono in 3 campi della regione di Tillaberi – fuggiti da un conflitto nel nord del proprio paese cominciato all'inizio del 2012.
A causa del conflitto in Mali 174mila persone sono state costrette a cercare rifugio in Burkina Faso, Mauritania e Niger, mentre oltre 300mila hanno lasciato le proprie abitazioni pur restando all'interno dei confini nazionali.