Parte
da via dei fori imperiali, nel corso dell'allestimento della parata
militare del prossimo 2 giugno, l'appello del presidente
dell'Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze, Fausto
Casini: «Il
due giugno è la festa della Repubblica, degli italiani, delle
persone che contribuiscono a costruire le condizioni per stare
assieme. Il Presidente della Repubblica ha deciso di non incontrare
come era tradizione i rappresentanti della società civile. Uno Stato
che dichiara di svolgere in sobrietà i festeggiamenti per poi
spendere soldi nella parata militare e che non riesce a trovare un
momento per ascoltare le persone che in sussidiarietà lo aiutano a
costruire il futuro, ed è un vero peccato».
Anpas
ha sottoscritto che la Rete Italiana per il Disarmo, laConferenza
Nazionale Enti di Servizio Civile, il Forum Nazionale per il Servizio
Civile, il Tavolo Interventi Civili di Pace e la Campagna
Sbilanciamoci, hanno scritto alla Presidenza della Repubblica per
chiedere che il 2 giugno sia patrimonio di tutti i cittadini italiani
ed evitarne la celebrazione con la parata militare.
L'impegno
di Anpas e delle associazioni ed organizzazioni che hanno inviato la
lettera al Presidente Napolitano è quello di rendere vivo il 2
giugno su tutti i territori in cui le diverse realtà sono presenti.
Con l'intendo di celebrare nelle sedi degli organismi e richiamandone
le attività quotidiane l'Italia che "ripudia la guerra"
aprendo le porte nello spirito dell'articolo 11 della nostra
Costituzione. "Cercheremo inoltre di valorizzare le storie di
tanti giovani che hanno scelto di mettersi al servizio del bene
comune, dei nostri territori e delle nostre comunità".
«Oggi
non abbiamo giovani per il servizio civile, ma questo è uno stato
che crede sia meglio investire su sistemi d'arma che investire nella
difesa dei cittadini in attività di prevenzione e di aiuto alle
persone che sono a rischio di esclusione sociale», prosegue Fausto
Casini.
«Non rubateci la parola sobrietà. Sobrietà non è comprare sistemi
d'arma sofisticati. Sobrietà sarebbe riconoscere alla società
civile quello che fa con poche risorse, mobilitando la voglia di fare
dei cittadini».
Il video comunicato http://youtu.be/rcJG18Hz8EE