Finanziati già 55mila progetti (+42%). Roma. Ha messo gambe e braccia ai sogni imprenditoriali di 55mila persone. Il microcredito, anche in piena crisi, continua la sua lenta ma costante crescita.

Nel 2011 infatti, secondo l’annuale rapporto Unioncamere, sono stati avviati in Italia 216 programmi, il 42% in più rispetto al 2010, a favore di 9mila imprese, 33mila famiglie e 8mila studenti.

Oltre 108 milioni di euro che hanno permesso di potenziare soprattutto attività socio-sanitarie e progetti educativi, facendo nascere circa 5600 nuove imprese con un investimento medio inferiore a 10mila euro. Eppure solo l’11% di questi aiuti viene dalle banche, chiuse al 'fido' anche quando per lo startup basterebbero meno di 5mila euro (è la cifra media richiesta dal 54% degli imprenditori).

La mancanza di risorse ha spinto il mondo della solidarietà a un ruolo economico, oltre che sociale, ma si potrà «riprendere un cammino operoso»,spiega il presidente delle Camere di Commercio Ferruccio Dardanello, solo se la microimpresa «continuerà ad essere la protagonista del sistema economico italiano», perché in questa direzione si riavvia un «meccanismo virtuoso di imprenditoria, soprattutto per i giovani» e, di conseguenza, i consumi.

Molti dei beneficiari del microcredito sono proprio le imprese under30 e del Terzo Settore, che risponde sempre più ai bisogni di welfare e dà lavoro a 380mila persone. Il vecchio sistema è superato, aggiunge però Carlo Borgomeo, responsabile della Fondazione con il Sud, «il nuovo welfare sarà un mix intelligente di risorse pubbliche, impegno dei privati e nuovo protagonismo degli utenti. In questo spazio, l’impresa sociale ha grandi opportunità».

Alessia Guerrieri

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