Disuguaglianze. Secondo i due organismi internazionali è stato fatto troppo poco, finora, per raggiungere gli obiettivi fissati a livello globale: dal 1990 al 2010 la quota degli esclusi dall'accesso all'energia elettrica è scesa solo dal 24 al 17%.

Circa un miliardo e 200 milioni di persone vivono senza energia elettrica. A lanciare l’allarme - già segnalato da Valori in un ampio dossier pubblicato nel marzo scorso - è un rapporto pubblicato ieri dalla Banca Mondiale e dall’International Energy Agency, nel quale si sottolinea come i progressi dal 1990 ad oggi siano stati modesti: nel ventennio terminato nel 2010 la percentuale di persone che non possono contare sull’energia elettrica è scesa dal 24% al 17%, ma resta ancora a livelli inaccettabili (in particolare in Paesi come l’India). Non a caso, ancora oggi venti Paesi consumano l’80% dell’energia mondiale (Cina e Usa, da soli, raggiungono il 40%).

I due organismi internazionali sottolineano inoltre come i progressi registrati sui fronti dell’efficienza energetica e dello sviluppo delle fonti rinnovabili siano stati anch’essi non all’altezza delle esigenze del Pianeta. In particolare solare e eolico sarebbero in grado di risolvere buona parte dei problemi di chi vive in aree non raggiunte dalla rete elettrica tradizionale, dal momento che l’energia prodotta dalle fonti pulite è economica, e può essere consumata in loco.

Il ritmo di calo della quota di popolazione tagliata fuori dovrà raddoppiare, ha sottolineato la Banca Mondiale, se si vuole eliminare del tutto il problema entro il 2030.

Andrea Barolini
barolini@valori.it

Partner della formazione

ConfiniOnline fa rete! Attraverso la collaborazione con numerosi enti profit e non profit siamo in grado di rivolgere servizi di qualità a costi sostenibili, garantendo ampia visibilità a chi supporta le nostre attività. Vuoi entrare anche tu a far parte del gruppo?

Richiedi informazioni