Cara community, il concorso ARS è ancora attivo e in questo clima di fermento noi di Fondazione Italiana Accenture vogliamo iniziare la settimana con una riflessione profonda e importante per tutti noi sul patrimonio artistico italiano, grazie all’intervista che abbiamo fatto ad un personaggio di spicco del panorama culturale internazionale.
Stiamo parlando del Professore Salvatore Settis, Accademico dei Lincei nonché Presidente del Comitato Scientifico del Louvre, tra i maggiori storici dell’arte italiano.
Laurea in archeologia e una carriera professionale tutta in salita, Settis vanta prestigiose esperienze a livello artistico-culturale non solo in Italia ma anche all’estero, dalla direzione della Normale di Pisa a quella del Getty Center for the History of Art and the Humanities di Los Angeles. Settis è inoltre membro del Deutsches Archäologisches Institut, della American Academy of Arts and Sciences e del Comitato scientifico dell'European Research Council.
Ma di cosa abbiamo parlato?
Con il Professore Settis siamo partiti dalla Costituzione Italiana con una considerazione del famoso art.9, tutto improntato al tema della tutela!
Settis, infatti, ci ha ricordato come e quanto sia fondamentale, in generale, che la conservazione dei beni artistici e culturali di un Paese sia attiva, non neutra o passiva, e cioè che venga fatta in funzione dei cittadini, secondo criteri precisi di tutela e di pieno rispetto delle normative vigenti.
E’ fondamentale, specifica Settis, ricordare che tutela e valorizzazione rappresentano aspetti di un unico ingranaggio, sono momenti concatenati, non operazioni disgiunte, tutt’altro! Essi fanno parte di uno stesso processo che solo rimanendo compatto può e potrà effettivamente sortire risultati.
Il patrimonio artistico-culturale rappresenta l’identità di un popolo e in quanto vale va non solo valorizzato e salvaguardato ma anche reso fruibile e accessibile: gli specialisti sono chiamati in prima linea a conoscerlo per poterne a loro volta divulgare la conoscenza!
Per saperne di più…
ecco qui l’intervista a Salvatore Settis