Stefano Tabò: "Come ha detto il ministro Massimo Bray oggi servono le “azioni che contano” e così deve essere percepita l'azione dei CSV".

Si è chiusa a Lecce, domenica 26 maggio, la Conferenza Annuale di CSVnet, dedicata quest'anno al tema “Giacimenti generativi”. Quasi 300 iscritti, otto gruppi di lavoro concentrati sul futuro assetto dei CSV e una tavola rotonda per riflettere sulle tante esigenze e volontà che animano il mondo dei Centri di Servizio per il Volontariato. Questi i numeri ed i contenuti dell'importante appuntamento della rete dei CSV, che ha ricevuto i saluti del ministro per i Beni le Attività Culturali e il Turismo, Massimo Bray.

Dopo l'intervento del ministro, i lavori di venerdì 25 sono entrati nel vivo con la relazione di Nereo Zamaro - Dirigente del Servizio Coordinamento e sviluppo Istat, che ha catturato l'attenzione della platea sul tema del benessere equo e sostenibile, e sul ruolo del volontariato nel fornire un capitale d'informazioni utili alla pianificazione delle politiche sociali.

“Il Terzo Settore cresce ed è forte nonostante la crisi, lo confermano i dati del Censimento delle istituzioni non profit, i cui primi risultati saranno resi noti in autunno” ha anticipato il dirigente Istat.

L'intervento del direttore di CSVnet – Roberto Museo – si è incentrato sul ruolo propulsivo dei CSV per lo sviluppo del volontariato, focalizzando l'attenzione sulla necessità di passare da una logica di mera collaborazione fra i CSV a alla piena cooperazione fra gli stessi, quale condizione essenziale per poter esprimere in modo pieno le potenzialità di quei giacimenti di idee ed esperienze che i CSV hanno prodotto in questi anni.

La tavola rotonda, coordinata dalla vice presidente di CSVnet, Francesca Danese, ha fatto emergere importanti riflessioni grazie ai contributi di alcuni autorevoli interlocutori del terzo settore.

Pietro Barbieri, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, ha valorizzato il ruolo del volontariato come l'orgoglio e l'origine di tutto il terzo settore.

“Il volontariato è schiacciato troppo sui servizi – ha sottolineato Emma Cavallaro, presidente della ConVol, Conferenza Permanente Associazioni Federazioni e Reti di Volontariato - dobbiamo avere più inventiva, coraggio, innovazione. La possibilità di cambiare è nelle nostre mani, se non lo facciamo è colpa nostra ed è il Paese che ne perde”.

Nell'ottica dello stimolo si è caratterizzato anche l'intervento di Edoardo Patriarca. Il presidente del Centro nazionale del Volontariato (CNV) e di IID, Istituto Italiano della Donazione, che ha ribadito come la politica debba impegnarsi sempre di più su questioni dirimenti per il mondo del non profit come la stabilizzazione del 5 per mille, la revisione dell’Imu per gli enti non commerciali, il mantenimento del regime Iva al 4% per le cooperative sociali, e la valorizzazione del servizio civile.

Un appello, quello per la tutela del servizio civile, rilanciato anche da Silvia Conforti, la rappresentante nazionale dei volontari di servizio civile nazionale: “I progetti di servizio civile sono uno strumento per la crescita e lo sviluppo delle piccole associazioni ma soprattutto rappresentano un'opportunità di formazione e crescita per i 60mila giovani che chiedono di fare questa esperienza”.

Rendere i cittadini sempre più responsabili e attivi sulle tematiche della solidarietà è uno dei temi su cui si sta lavorando di più in ambito europeo. In particolare Eva Hambach, presidente del European Volunteer Center (CEV), ha presentato durante la Conferenza, il progetto Even, finalizzato a promuovere esperienze di volontariato all'interno delle imprese.
Massimo Giusti, Presidente della Commissione Volontariato, CSV, servizi alla persona dell'ACRI, ha riconosciuto il ruolo sempre più pregnante di CSVnet nell'azione di coordinamento politico e tecnico dei CSV che sono ormai riconosciuti dalle fondazioni bancarie realtà portatori di innovazione sociale nelle comunità in cui operano.

L'intervento di Carlo Vimercati, Presidente Consulta Nazionale dei Comitati di Gestione (Co.Ge) ha aperto nuove prospettive di lavoro affinchè la rete dei CSV diventi sempre più attenta e ricettiva rispetto ai bisogni sociali: “Il perimetro delle attività dei CSV deve essere ampliato; siamo disponibili ad avviare un tavolo di lavoro per individuare nuove forme di finanziamento oltre quello già esplicitato dall'art.15 della Legge quadro sul Volontariato 266/91”.

“La Conferenza conferma l'enorme potenziale nelle nostre mani - ha dichiarato Stefano Tabò, presidente di CSVnet -. I CSV sono efficaci strumenti in grado di intercettare e valorizzare le risorse della solidarietà. Accentuare la loro sinergia significa agire con effetto moltiplicatore a beneficio del volontariato e dell'intero nostro Paese, alla ricerca di uno sviluppo basato su fondamenta valoriali e strutturali più solide”. "Oggi servono le “azioni che contano”, ha detto il ministro Massimo Bray e così deve essere percepita l'azione dei CSV" – ha concluso il presidente di CSVnet.

La Conferenza si è conclusa con l'assemblea dei soci, che ha accolto questi e altri spunti, si è concentrata sulla sua articolazione interna, attraverso le riflessioni e gli snodi da affrontare emersi all'interno dei gruppi di lavoro realizzati il venerdì pomeriggio. Questi i temi a cui erano dedicati: promozione; formazione; accompagnamento e consulenza; informazione e comunicazione; servizi logistici e servizi interni; reti ed animazione territoriale.

Su tutto è emersa con più forza la necessità di lavorare insieme, presentarsi come soggetto unico, portatore di competenze e capace di ricavare spazi politici e progettuali innovativi.

L'evento è stato realizzato grazie alla collaborazione con CSVPugliaNet - Coordinamento dei Centri di Servizio per il Volontariato pugliesi e il CSV Salento di Lecce.

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