CBM presenta a Ginevra una pubblicazione. Per prevenire le calamità naturali è necessaria una gestione delle emergenze che riesca a mettere in sicurezza le persone e ridurre la vulnerabilità di quelle più esposte a disastri quali le alluvioni, i sismi o i cicloni. Grazie ai Piani di Riduzione dei Rischi (DRR), promossi dai governi locali e dagli organismi internazionali, i pericoli possono essere ridotti e soprattutto può essere rafforzata la capacità della comunità di reagire alle calamità.
Eppure le persone con disabilità sono spesso trascurate in tutto il ciclo di gestione delle catastrofi, in particolar modo durante le operazioni di soccorso. Ancora non vengono considerate come attori importanti nella prevenzione delle calamità, nonostante siano i primi e i più esposti tanto alle calamità quanto ai conflitti.
Oggi le persone con disabilità sono un miliardo, circa il 15% dell’intera popolazione mondiale (dati OMS, 2011).
La Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD) - articoli 11 e 32 – evidenzia che le persone con disabilità devono beneficiare e partecipare alle operazioni di soccorso ed essere soggetti attivi nella definizione di strategie per la riduzione del rischio catastrofi.
Per sostenere questa linea, CBM ha scelto di partecipare a Ginevra, dal 19 al 24 maggio 2013, alla Conferenza “Global Platform for Disaster Risk Reduction” e contribuire, con attività di advocacy e pressione sui governi, alla realizzazione di una strategia inclusiva delle persone con disabilità nei piani di azione e prevenzione e risposta ai rischi.
A Ginevra è stata presentata una pubblicazione che presenta 11 casi rappresentativi di gestione delle emergenze con la partecipazione attiva delle persone con disabilità, attraverso i piani di risposta alle calamità.
Grazie a queste testimonianze, è stato ribaltato lo stereotipo delle persone con disabilità come vittime inermi ed è stato invece dimostrato che possono essere soggetti efficaci nel cambiare questo sistema di esclusione. Le loro voci sono state introdotte per dimostrare che, con il sostegno dei governi e delle organizzazioni umanitarie, l'inclusione è possibile.
Valerie Scherrer, Responsabile di CBM per le Emergenze ha dichiarato da Ginevra: “Le persone con disabilità non sono ancora considerate come membri attivi durante le emergenze. Questa pubblicazione spiega come le organizzazioni internazionali e i governi possono includere concretamente le persone con disabilità nei loro progetti, per non lasciare nessuno indietro.”