Ires-Cgil: quasi 9 milioni di italiani in difficoltà. Crisi, aumentano le morosità nel condominio. ''Sospeso il pagamento delle spese''. La denuncia di Confabitare. Il presidente Zanni: “Con la crisi, le famiglie in difficoltà evitano di farsi intimare lo sfratto ma sospendono il pagamento delle rate condominiali. Ma dal 18 giugno l’amministratore potrà emettere un decreto ingiuntivo”.
Quasi 9 milioni di italiani vivono una situazione di difficolta'. Lo rileva l'Ires-Cgil nel rapporto su 'Gli effetti della crisi sul lavoro in Italia' dove si legge: "Complessivamente l'area della sofferenza e quella del disagio contavano nel IV trimestre 2012 circa 8 milioni e 750 mila persone in eta' da lavoro. Solo negli ultimi 12 mesi hanno registrato un incremento del 10.3% (equivalente a +818 mila unita') mentre rispetto al IV trimestre 2007 l'aumento stimato e' del 47.4% (pari a +2 milioni e 811 mila persone)".
La denuncia: aumentano morosità condominio
“Il triste scenario ormai noto della crisi che divora il reddito delle famiglie, la perdita del lavoro o la cassa integrazione si ripercuotono pesantemente sul settore immobiliare e soprattutto sul condominio dove sono aumentate le morosità nel pagamento delle rate”. A dare la notizia è Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare, l’associazione dei proprietari immobiliari, secondo cui “con l’entrata in vigore, dal prossimo 18 giugno, della nuova legge di riforma, l’amministratore di condominio è obbligato a rientrare dei mancati incassi emettendo un decreto ingiuntivo nei confronti dei condomini morosi, non appesantendo quindi di ulteriori spese gli altri condomini, come avveniva in precedenza. Infatti se la crisi attanaglia le famiglie, quelle che sono in difficoltà prima di sospendere il pagamento dell’affitto, che comporterebbe il rischio di vedersi intimare uno sfratto per morosità, sospendono prima il pagamento delle rate condominiali perché corrono meno rischi”.
Nel primo quadrimestre del 2013 i dati confermano l’affermarsi di questo fenomeno in tutt’Italia con ampie percentuali, come emerge da una accurata analisi effettuata proprio da Confabitare. Secondo lo studio, in testa alla classifica si trova Catania con un +32,5 per cento, poi Napoli con +32 per cento, seguita da Palermo (+ 30 per cento), Bari (+29,5 per cento), Padova (+28,7 per cento), Venezia (+26 per cento), Genova (+25 per cento), Cagliari (+24,3 per cento), Firenze (22,7 per cento). Roma e Milano registrano rispettivamente un +22 ,6 e un +21,5 per cento, mentre Torino registra un +20,5 %. In fondo alla graduatoria Bologna con un + 17 per cento. ”Questi numeri – conclude Zanni - dimostrano purtroppo l’ampio diffondersi di questo fenomeno anche se, sempre più spesso, alcuni condomini approfittando della situazione critica, fanno i ‘furbetti’ e non pagano le rate, in quanto sanno che difficilmente saranno presi provvedimenti nei loro confronti. Ma dopo il 18 giugno le cose cambieranno”.
Redazione (Fonte: Redattore sociale)