In Italia è in atto un furto, continuo e silenzioso. Le prospettive di intere generazioni di bambini e giovani sono state saccheggiate dalla crisi e da anni di assenza di politiche e interventi a favore dell’infanzia e dell’adolescenza.
Intere generazioni sono povere di futuro.
Senza una vita dignitosa: sono molti i bambini che oggi non godono di una casa sicura, di una famiglia serena, che non hanno la possibilità di mangiare in modo corretto e con regolarità. I servizi sociali sono allo stremo o del tutto assenti, come l’assistenza domiciliare, come le case famiglia o i centri di educativa di strada.
Senza scuola e cultura: non ci sono asili sufficienti, sempre più scuole sono fatiscenti, si sta riducendo il tempo pieno, e gli insegnati devono spesso affrontare da soli il disagio sociale, il bullismo, la violenza e l’abbandono scolastico.
Senza il gioco e un ambiente sano: non ci sono strutture sportive gratuite o a prezzi abbordabili; l’aria e il suolo inquinati, la riduzione delle aree verdi, la cementificazione del territorio stanno riducendo severamente le risorse naturali a disposizione del loro futuro.
Tutto quello che oggi viene rubato ai bambini, renderà più povera la loro vita di domani. Ma i bambini sono il primo fattore di sviluppo del Paese, la sua forza più autentica.Fermiamo il saccheggio e torniamo a investire sul nostro futuro.
Bisogna agire subito a partire da un piano di interventi strutturali e di lungo termine contro la povertà minorile che preveda, tra le altre cose:
- l’estensione a tutte le famiglie a basso reddito con minori della "carta d’inclusione sociale" per l’acquisto di beni di prima necessità per i bambini, come alimenti, vestiti o prodotti igienico-sanitari;
- maggiori investimenti per l’istruzione, per tenere aperte le scuole con attività educative anche il pomeriggio e per garantire, senza ulteriori costi per le famiglie, l’insegnamento delle materie curricolari e i servizi di trasporto e mensa;
- un diverso utilizzo dei Fondi europei che concentri le risorse sullo sviluppo del capitale umano, a partire dal potenziamento dei servizi alla prima infanzia.
Diamo l’allarme tutti insieme.
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