L'Instituto Colombiano del Bienestar Familiar (ICBF), l'autorità colombiana per la protezione dell'infanzia, ha lanciato un appello affinché le aspiranti famiglie adottive colombiane e straniere si aprano all'accoglienza di bambini e adolescenti - oltre 4500 - per i quali i tempi dell'accoglienza in famiglia sono lunghi fino a diventare impossibile un' adozione.

Tanti sono i minori definiti "casi di adozioni difficili". Si tratta di bambini considerati troppo grandi per essere adottati o con problemi fisici e mentali che, seppur lievi, pregiudicano loro sia la strada dell'adozione nazionale sia di quella internazionale.

Nella maggior parte dei casi i minori soffrono di un ritardo psico-affettivo dovuto alla totale mancanza di relazioni familiari fin dalla loro nascita: per questo vengono discriminati dagli aspiranti genitori adottivi, nonostante si tratti di una condizione che può essere superata con l'affetto della famiglia e un adeguato supporto psicologico.

Il colore della pelle è un altro fattore che rende i minori abbandonati "difficili" da adottare, così come l'età: un bambino di otto anni è considerato, in particolar modo dalle aspiranti famiglie adottive colombiane, già troppo grande per essere accolto come figlio.

A fatica trovano una famiglia disponibile all'accoglienza anche in Europa e negli Stati Uniti - i principali paesi di destinazione dei minori colombiani - dove nel corso del 2006 sono stati adottati 2700 minori

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