Movimento Difesa del Cittadino: “Per sconfiggere l’evasione fiscale e il riciclaggio servono incentivi per l’uso della moneta elettronica e la tracciabilità dei pagamenti. Togliere le commissioni sarebbe un danno soprattutto per i consumatori”.
Il presidente Antonio Longo: “L’Europa deve unirsi nella lotta all’evasione fiscale non solo a parole. Puntiamo su sistemi di pagamento elettronici senza perdere di vista le esigenze dei cittadini e tutelando i consumatori”.
Roma 15 maggio 2013 - “L’Italia deve perseguire con maggiore forza la lotta all’evasione fiscale, che passa necessariamente attraverso il potenziamento dei pagamenti elettronici come unico strumento per garantire la tracciabilità” ha commentato il Presidente dell’associazione Movimento Difesa del Cittadino (MDC), Antonio Longo, a seguito del G7 finanziario in Inghilterra che ha posto la lotta all'evasione fiscale e al riciclaggio come obiettivo forte e condiviso, in modo unanime, da tutti i partecipanti.
“Il G7 ha confermato la necessità di una nuova e attenta regolamentazione e di nuovi accordi da parte dei decisori europei ed italiani per una capillare diffusione dei pagamenti elettronici che tutelino anche i consumatori” precisa Longo. Riprendendo i dati presentati nel corso di un convegno sui sistemi di pagamento tenutosi ieri a Bruxelles all’European Institute*, Longo ha richiamato in particolare gli esempi degli interventi sul tema portati avanti in Australia e Spagna negli ultimi anni. “In entrambi i Paesi, il regolatore ha maldestramente e arbitrariamente abbassato le commissioni interbancarie, nel tentativo di promuovere il maggiore utilizzo dei pagamenti elettronici. Il risultato maggiormente evidente è stato uno sbilanciamento dei costi a danno dei consumatori finali: in Australia, il costo complessivo per i consumatori è stato di 500 milioni di dollari; in Spagna, invece, il costo per il possesso delle carte è aumentato del 50% tra il 2006 e il 2010” ha commentato il Presidente.
“La Commissione UE, nel valutare un potenziale intervento per rendere trasparente l’uso delle carte di pagamento, dovrà necessariamente tener conto dei dati empirici sugli effetti di un’abolizione di tali commissioni, o di una riduzione delle stesse”. L’alterazione dell’equilibrio di mercato si traduce non solo nella distorsione della concorrenza, ma anche in un danno economico per la collettività, e per i possessori di carte di credito, che saranno gravati da costi di gestione più alti, proprio come dimostrato dalla ricerca sul caso spagnolo condotta dall’Università Autonoma di Madrid Rey Juan Carlos. “Puntiamo sugli incentivi all’utilizzo della moneta elettronica, in particolare mediante la previsione di detrazioni fiscali per coloro che privilegiano metodi di pagamento tracciabili. Non sempre la regolamentazione a tutti i costi è la soluzione più auspicabile per il consumatore” ha concluso Longo.
*Hanno partecipato: Joëlle Attinger, Presidente dell’European Institute; Sampo Terho, Membro del Comitato Economic & Monetary Affairs (ECON) del Parlamento Europeo; Erik Nooteboom, Responsabile del dipartimento Retail Financial Services & Consumer Policy, della Commissione Europea; Francisco Tur Hartmann, Advisor della divisione Market Integration della Banca Centrale Europea; Ceu Pereira, Senior Expert dei sistemi di pagamento per la Banca Mondiale; Mikael Conny Svensson, Senior Business Leader di MasterCard Europe; Antonio Longo, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino.