La crisi, esplosa nel dicembre 2012 e che a marzo ha portato al colpo di Stato in Repubblica Centrafricana ad opera dei ribelli Seleka, ha messo a dura prova un Paese già scosso dall’instabilità politica e dalla povertà diffusa.

La capitale Bangui è stata messa a ferro e fuoco per settimane, la situazione non si è ancora stabilizzata e la ripresa economica è fortemente frenata dalla mancanza di contante nel Paese.

Gli scontri avvenuti nelle scorse settimane hanno portato alla morte di almeno 200 persone, ma la situazione più grave è soprattutto quella che riguarda i profughi (circa 34.000 persone secondo le organizzazioni internazionali) che si sono riversati in Paesi già duramente provati da guerre, carestie, instabilità sociale e politica.

Molti centrafricani della capitale, per sfuggire agli scontri si sono riversati sulla riva opposta del fiume Oubangui, in Repubblica Democratica del Congo, a Zongo. Sono arrivati circa in 5.000, in fuga e senza patria, fino a quando non verranno ristabilite le condizioni di sicurezza a Bangui.

Le attività contro la malnutrizione a favore dei bambini promosse presso il centro sanitario di Bangui, nel quartiere di Ouango, dalle Figlie di San Giuseppe di Genoni in collaborazione con Soleterre, sono molto rallentate a causa dell’instabilità e della mancanza di viveri e medicinali. La condizione di insicurezza delle strade, infatti, non permette di trasportare farmaci, integratori alimentari e alimenti pronti all’uso per la malnutrizione severa. Anche per le mamme, per lo stesso motivo, è difficile e pericoloso raggiungere il centro sanitario.

Il centro chirurgico di Zongo, in Repubblica Democratica del Congo, ha lavorato invece a pieno ritmo assicurando trattamenti e interventi chirurgici ai profughi del campo di Worobe e di fatto è diventato il polo sanitario di riferimento per tutti i profughi centrafricani oltre che per la popolazione di Zongo.

Soleterre sta anche cercando di intervenire all’interno del campo profughi, poiché si sono riscontrati moltissimi casi di malnutrizione moderata e grave e sono numerose le infezioni intestinali soprattutto a carico dei bambini. Se le forze ce lo permetteranno attiveremo attività di prevenzione della malnutrizione con le mamme e continueremo a monitorare e controllare i casi che si presenteranno.

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