Sono 1500 i bambini di Milano, Napoli e Palermo coinvolti da Intervita per raccontare chi sono le loro madri, che problemi vivono nel quotidiano, cosa amano fare e cosa le rende tristi, concludendo con un percorso sull’individuazione dei diritti che dovrebbero essere garantiti.
Dal lavoro dei ragazzi e dalle risposte delle madri coinvolte, Intervita ha individuato 5 parole chiave in grado di descrivere i chiaroscuri della realtà di una madre nel 2013 :
• Educazione
• Emotività
• Uguaglianza ed Emancipazione
• Violenza
• Libertà
Dall'indagine nasce il
Rapporto sullo stato della mamma di oggi, dove a emergere con forza è una donna privata delle proprie libertà, a volte persino segregata, per la gelosia dei mariti o per i condizionamenti sociali. A colpire sono le decine di bambini che vorrebbero concedere alle proprie madri il diritto di telefonare. Molte delle mamme che frequentano i centri, infatti, non posseggono un telefono cellulare, la gelosia del partner impedisce loro di maneggiarlo liberamente. La gelosia e la presenza dell’uomo che impedisce alla propria compagna di vivere liberamente il proprio tempo libero è una costante nei racconti:
“Dato che mio marito mi lasciava qui, ha preferito mettermi incinta; una donna incinta gli uomini non la guardano…. Gli uomini siciliani sono fatti così, sono gelosi”. Enza, 28 anni, madre di due figli oltre il terzo in arrivo.
Le parole dei bambini raccontano anche di donne e madri sui cui ricade completamente - e in maniera esclusiva - il compito di educare i figli, donne per cui anche esprimere la propria emotività è un lusso, soffrendo di grandi difficoltà a celare sentimenti negativi: malessere, stanchezza o tristezza.
In molto casi l’emancipazione dentro e fuori casa è un utopia lontana dalla realtà del quotidiano. Queste donne sono prima di tutto, e a volte solo, madri che affrontano su di sé oneri e onori di questo ruolo.
Come Antonia, 27 anni, casalinga e mamma di due bambine (Enza, 8 anni, e Alessandra, 1 anno). Il marito di Antonia è in carcere e sta scontando una prima pena per associazione mafiosa, ed è in corso il secondo processo. Antonia sente molto il peso di dover crescere da sola le due bambine. È molto diffidente e affida le proprie figlie solo alla migliore amica che “è nelle sue stesse condizioni”. Con la figlia è spesso autoritaria e intransigente, dovendo essere come lei dice, “madre e padre allo stesso tempo”.