Entra in vigore il 1 maggio in Italia la Convenzione di Lanzarote del Consiglio d’Europa, che intende garantire più tutele contro lo sfruttamento sessuale e le violenze nei confronti dei minori. Firmata nel 2007, dopo più di 5 anni di iter parlamentare, la Convenzione è stata definitivamente ratificata dall'Italia a gennaio di quest'anno.

Tra le principali innovazioni della Convenzione c'è l'introduzione del nuovo reato di adescamento di minorenni (grooming), l'inasprimento delle pene per il reato di prostituzione minorile, il raddoppio dei termini di prescrizione per i reati di abuso sessuale e sfruttamento sessuale dei minori e l'introduzione del reato di istigazione a pratiche di pedofilia e di pedo-pornografia.

La Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali, conosciuta anche come Convenzione di Lanzarote, risponde alla necessità di elaborare nuovi strumenti vincolanti di contrasto allo sfruttamento e all’abuso sessuale dei minori. È stata adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 12 luglio 2007 e aperta alla firma degli stati il 25 ottobre dello stesso anno, a Lanzarote. La Convenzione è entrata in vigore il 1 luglio 2010 nei primi 5 paesi - Albania, Danimarca, Grecia, Paesi Bassi e San Marino -.

"Accogliamo con favore la notizia dell'approvazione del ddl di Ratifica della Convenzione di Lanzarote", aveva dichiarato Giacomo Guerrera, presidente di Unicef Italia, al momento della ratifica- il 3 gennaio di quest'anno -. "La Convenzione, infatti, rappresenta uno strumento fondamentale per la tutela dei minorenni da gravi violazioni come l'abuso e lo sfruttamento sessuale. Inoltre, sarà maggiormente efficace l'azione di contrasto a questi gravi reati, spesso portata avanti in collaborazione con altri stati, grazie a mezzi ancora più incisivi".

Fra gli elementi chiave del testo, la sicurezza dei minori in internet, con grande sollievo delle associazioni per i minori. Secondo l'Unicef, infatti, la ratifica in sintonia con il rapporto Children Safety Online – Global challenges and strategies, in cui si cerca di individuare strategie in grado di rendere l'ambiente online più sicuro per i bambini. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Save the Children Italia, che in passato ha espresso preoccupazione in tema di adescamento dei minorenni online.

V. Pavarotti  

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