L’UNICEF e le organizzazioni partner hanno intensificato le campagne di vaccinazioni in Siria, Giordania, Libano, Iraq e Turchia, mentre già sono stati registrati alcuni casi di morbillo nella regione, in cui si stanno facendo grandi sforzi per dare assistenza umanitaria per milioni di persone colpite dalla crisi in Siria
«Con grandi movimenti di popolazioni e l’interruzione dei servizi sanitari regolari in Siria, sono necessarie maggiori cautele per assicurare che i bambini, ovunque essi siano, vengano protetti da malattie killer come il morbillo» ha riferito Mahendra Sheth, esperto sanitario per l'Ufficio regionale UNICEF del Medio Oriente. «Le vaccinazioni sono uno degli strumenti più efficaci a nostra disposizione.»
Dall’inizio della crisi, ormai oltre due anni fa, oltre 1,4 milioni di rifugiati siriani hanno abbandonato le proprie case per fuggire in: Giordania, Libano, Iraq, Turchia ed Egitto, con una media attuale di 8.000 Siriani che ogni giorno lasciano il Paese.
Inoltre, circa 4,25 milioni di Siriani sono sfollati all’interno del Paese – circa metà dei quali sono bambini. Molti vivono in situazioni di sovraffollamento e cattive condizioni igieniche, che favoriscono la diffusione delle malattie. Il conflitto in corso ha seriamente danneggiato il sistema sanitario, incluso il programma nazionale di vaccinazioni di base.
In Iraq, da dicembre 2012, nel nord del campo profughi di Domiz sono stati registrati circa 332 casi di morbillo. In Libano, da gennaio, il Ministero delle Salute ne ha riscontrati circa 300. In Giordania, almeno cinque casi sono stati identificati tra i rifugiati siriani nel campo profughi di Za’atari, densamente popolato. In Turchia, nel corso dell’ultimo anno, sono stati registrati dai 3.000 ai 4.000 casi di morbillo, soltanto 300 tra i rifugiati siriani.
Una campagna, 5 paesi
In tutti i Paesi, l’UNICEF sta collaborando con i locali Ministeri della Salute, con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e con altri partner, e ha ampliato le campagne di vaccinazione per assicurare che tutti i bambini siano protetti dalle malattie.
In Siria, la campagna avviata a marzo insieme al Ministero della Salute e con il sostegno dell'OMS ha già raggiunto circa 550.000 bambini con l'obiettivo finale di vaccinarne due milioni e mezzo.
In Libano, solo quest’anno 462.000 bambini - siriani, libanesi e palestinesi dei campi profughi - sono stati vaccinati.
In Giordania, durante una campagna di vaccinazioni nel campo di Za’atari sono stati vaccinati contro il morbillo 60.000 rifugiati. E’ prevista a breve un’altra campagna nazionale di vaccinazioni.
In Iraq, nel campo di Domiz, 19.300 rifugiati di età compresa tra i 6 mesi e i 30 anni sono stati vaccinati grazie al sostegno dell’UNICEF.
In Turchia, il Ministero della Salute ha intensificato le vaccinazioni nelle 8 provincie in cui sono ospitati la maggior parte dei rifugiati siriani (circa 292.000).
Questa campagne si svolgono in cioincidenza con la Settimana Mondiale delle Vaccinazioni 2013.