Da Madrid ad Atene, l'Europa ha manifestato ieri contro le politiche d'austerità dei governi chiedendo dalle piazze del Primo Maggio misure a favore del lavoro e contro la disoccupazione. In generale non vi sono stati disordini, ad eccezione della Turchia dove, nel centro di Istanbul, si sono verificati violenti scontri tra manifestanti e polizia. Il bilancio è di almeno 30 feriti (22 poliziotti) e 72 persone arrestate.

Sia in Grecia che in Spagna, i due Paesi dove la disoccupazione ha battuto ogni record superando la soglia del 27%, migliaia di persone hanno risposto all'appello dei sindacati. "Più democrazia, meno austerità " era scritto sugli striscioni di Madrid, una delle 82 città spagnole dove i cortei hanno avuto più partecipazione.

In Grecia, Atene e Salonicco hanno visto le strade riempirsi di oltre 13.000 greci. Nel Paese è in corso anche uno sciopero generale che ha bloccato gran parte degli uffici pubblici, compresi gli ospedali.

Meno affollate le manifestazioni in Francia, dove i sindacati sono scesi in campo in ordine sparso ed hanno creato qualche ulteriore malcontento. Tra le 120.000 e le 150.000 persone hanno comunque protestato a Parigi, oltre che nelle principali città come Marsiglia, Bordeaux, Tolosa e Reims.

Altri cortei e proteste, tutti incentrati sull'eccesso di austerità, si sono svolti in Ucraina, Croazia, Polonia e Portogallo. Di segno diverso le manifestazioni a Cuba, con mezzo milione di persone nelle strade dell'Avana e di tutte le capitali provinciali per un "socialismo prospero e durevole" e per un omaggio al defunto presidente venezuelano Hugo Chavez.

Particolarmente veementi e toccanti, ad inizio giornata, le dimostrazioni in Bangladesh, dove migliaia di persone hanno gridato la loro rabbia contro la globalizzazione dei mercati che costringe a lavori massacranti per pochi dollari al mese: con il pensiero alle quasi 400 vittime del crollo del "palazzo del tessile" a Dacca, meno di una settimana fa.

Ansa, l'Huffington Post

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