Silvio Berlusconi ha annunciato il 30 aprile che il suo partito ritirerà l’appoggio al governo di Enrico Letta se non sarà abolita l’Imu, la tassa sulla casa. Ma cos’è l’Imu? Gli altri paesi in Europa la pagano?

L’Imu (Imposta municipale unica) è una tassa su case e fabbricati, aree edificabili e terreni agricoli. La pagano i proprietari ma anche chi gode dei “diritti reali” sull’immobile (come per esempio chi ha il diritto di usufrutto o di abitazione su una casa).

L’Imu era stata introdotta dal governo Berlusconi nel marzo del 2011 con una legge secondo cui la tassa (che si chiamava Imposta municipale propria) non doveva riguardare la prima casa e sarebbe entrata in vigore nel 2014. Il governo di Mario Monti ha anticipato l’introduzione dell’Imu al 2012 e ha stabilito che doveva essere pagata sia sull’abitazione principale sia sulle eventuali altre case.

Come si calcola l’Imu?

Il calcolo dell’Imu è complesso: si parte dal valore degli immobili e si applicano delle percentuali che variano di comune in comune. L’aliquota base corrisponde al 4 per mille del valore dell’immobile.

Molti siti offrono dei calcolatori online (questo è quello del Sole 24 Ore).

Sono i comuni che riscuotono la tassa e a loro spettano i soldi ricavati, gli interessi e le possibili sanzioni, anche se poi allo stato va circa la metà del ricavato.

Nel 2012 hanno pagato l’Imu 25,8 milioni di cittadini e in tutto sono stati raccolti 23,7 miliardi di euro (quattro miliardi dall’Imu sulla prima casa, 10,7 miliardi dall’Imu sulle altre, 9 miliardi dall’Imu su negozi, laboratori artigianali e industriali). L’importo medio pagato da ogni famiglia per l’abitazione principale si aggira intorno ai 225 euro (questi i dati del ministero dell’economia e delle finanze).

L’Imu è una tassa giusta?

Chi difende l’Imu ricorda che circa la metà delle famiglie italiane non la paga: o perché non possiede un’abitazione (e sono di solito le famiglie con redditi più bassi) o perché le detrazioni previste annullano la tassa. Inoltre l’Imu cambia molto tra la prima e la seconda casa (partendo dal presupposto che chi ha più di un’abitazione dovrebbe avere un reddito più alto di chi possiede una casa sola). Inoltre, insistono i difensori della tassa, se si vuole annullare l’Imu sulla prima casa bisogna anche capire come trovare altrove i quattro miliardi incassati nel 2012 (che diventerebbero otto se si restituisse anche l’imposta già pagata, come vuole il Pdl): si tagliano le spese o si aumentano le tasse sui redditi (dei lavoratori o delle imprese) e sui consumi?

Altri invece sottolineano i difetti di questa imposta, in particolare il fatto che la base imponibile si fonda su valutazioni vecchie e quindi lontane dai reali valori di mercato delle abitazioni. Inoltre chiedono delle modifiche per renderla più equa.

Nel resto d’Europa si paga una tassa sulla casa?

Tasse simili all’Imu esistono in Francia, in Gran Bretagna, in Spagna e Germania. ?

Francia. Esistono a livello locale la taxe d’habitation, che pesa su chi usa l’abitazione (proprietario, affittuario, occupante a titolo gratuito), e la taxe foncière, che riguarda il proprietario dell’abitazione. Queste due tasse possono diminuire per le abitazioni principali in base al numero dei componenti di una famiglia e, nel caso della taxe d’habitation, in base all’età dell’inquilino. Le aliquote d’imposta sono fissate dalle amministrazioni locali. C’è anche un’impôt de solidarité sur la fortune per chi ha un patrimonio superiore a 1,3 milioni di euro (soglia stabilita nel 2012).

Germania. Ogni Bundesland (stato federale) ha una sua normativa specifica. Esiste una tassa sui beni immobili (equiparabile all’Imu italiana) calcolata in base a specifici moltiplicatori. Si parte dalla rendita catastale (cioè circa il 60 per cento del valore di mercato dell’immobile) e poi si moltiplica questa cifra per valori diversi a seconda delle province.

Regno Unito. Anche in Gran Bretagna esiste una tassa sul possesso degli immobili. Si chiama council tax e generalmente varia tra lo 0,5 per cento e l’1,3 per cento del valore imponibile dell’immobile. Questa percentuale dipende da numerosi fattori (per esempio, per un appartamento a Londra si può considerare un valore medio compreso tra 1.200 e tremila euro. Sugli affitti superiori a 125mila sterline (148mila euro) si applica anche uno stamp duty, un’ulteriore tassa (detta di registro) pari a circa l’1 per cento.

Spagna. È forse il paese in cui la tassazione sulla casa è più simile a quella italiana. Anche in Spagna esiste un’imposta sul reddito, l’impuesto sobre bienes inmuebles, applicata esclusivamente alla seconda casa, a cui si aggiunge un’imposta sui beni immobili con aliquote che variano tra lo 0,4 per cento e l’1,1 per cento. È stata inoltre reintrodotta da qualche anno una tassa applicata solo ad abitazioni di valore superiore ai 700mila euro.

Per saperne di più

Il testo del decreto “salva-Italia” del governo Monti, con “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici” (6 dicembre 2011).

Il rapporto del ministero dell’economia e del tesoro sui versamenti dell’Imu nel 2012.

Un articolo sull’Imu pubblicato su lavoce.info il 26 aprile, e un articolo del Sole 24 Ore sulle tasse agli immobili nel resto d’Europa.

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