Andare oltre il Pil e puntare a crescita inclusiva, sostenibilità ambientale e buona governance. La Commissione sviluppo del Parlamento europeo ha approvato, con 20 voti a favore e 4 contrari, una risoluzione sugli Obiettivi del millennio per lo sviluppo nella quale si legge che «L'eradicazione della povertà e lo sviluppo sostenibile dovranno essere le priorità del programma di sviluppo post-2015. Anche la copertura sanitaria universale ed un'educazione di qualità devono rappresentare degli obiettivi chiave e l'uguaglianza di genere e delle opportunità di lavoro decente devono diventare delle nuove priorità».
La commissione Dell'Europarlamento ha anche sottolineato «La necessità di tenere di conto del nuovo contesto della povertà e dell'importanza crescente delle ineguaglianze».
Il relatore, il popolare polacco Filip Kaczmarek, eletto nelle fila di Platforma Obywatelska, ha detto: «Sono convinto che gli obiettivi futuri debbano essere meglio adattati alla realtà che cambia, al fine di accrescere la loro efficacia».
Gli eurodeputati ricordano che «Il 75% delle persone più vulnerabili del mondo vivono nei Paesi a medio reddito e richiedono istantaneamente che gli sforzi miranti a differenziare i Paesi secondo il grado di povertà non li escludano dalla cooperazione bilaterale con l'Ue. Benché alcuni Paesi in via di sviluppo siano diventati donatori, si confrontano sempre con livelli molto elevati di ineguaglianza paragonabili a quelli di altri Paesi in via di sviluppo».
Secondo la Commissione sviluppo del Parlamento europeo, «Gli Stati membri devono, al minimo, mantenere la loro promessa di allocare lo 0,7% del Pil allo sviluppo dopo il 2015 e tradurre questo impegno nella legislazione».
La risoluzione ricorda «Il ruolo cruciale delle fonti innovative di finanziamento dello sviluppo, in particolare una tassa sulle transazioni finanziarie» e chiede anche «Un finanziamento addizionale per lo sviluppo, al fine di coprire i costi dei danni provocati dal cambiamento climatico».
Il testo invita a «Proseguire la lotta contro la corruzione, il riciclaggio di denaro sporco, i paradisi fiscali, i flussi illeciti di capitali e le strutture fiscali dannose, con l'obiettivo di permettere ai Paesi in via di sviluppo di mobilitare delle risorse finanziarie nazionali».
Gli eurodeputati sono convinti che «Oltre il Pil, nuovi indicatori sono necessari per definire ed eradicare la povertà. La politica dello sviluppo deve puntare alla crescita inclusiva, alla sostenibilità ambientale ed alla buona governance». Il progetto di risoluzione approvato a maggio sarà sottoposto al voto della plenaria del Parlamento europeo.