Dopo la campagna Non con i miei soldi, quest'anno Banca Etica lancia una nuova iniziativa di educazione finanziaria. Con i miei soldi ogni singolo cittadino-risparmiatore potrà dichiarare le proprie scelte di finanza sostenibile, per entrare attivamente nell'economia reale.
di MARTA RIZZO
ROMA - La battaglia della Banca Etica contro le nebbie della finanza. L'obiettivo chiaro, ma assai complesso, è dipanare le opacità che avvolgono gli investitori e risparmiatori delle banche di tutto il mondo, Banca Etica s'impegna a creare una campagna di estrema trasparenza, coinvolgendo personalmente ciascun singolo cittadino che scelga di investire il proprio denaro nell'economia reale, attraverso il finanziamento di imprese di settori di interesse collettivo, nel rispetto dell'ambiente e dei diritti umani.
Dare piena autonomia al risparmiatore. Attraverso la campagna appena nata, il cliente di Banca Etica diventa protagonista e responsabile collaboratore di un mercato davvero libero. Collegandosi al sito di Con i miei soldi ciascun singolo risparmiatore di Banca Etica, potrà dichiarare la propria scelta finanziaria per partecipare allo sviluppo dell'economia reale: essere diventati soci di Banca Etica; aver aperto un conto corrente; aver aumentato il numero di azioni; aver partecipato a un'iniziativa culturale, aver sottoscritto un prodotto per il risparmio dedicato a una specifica iniziativa sociale e via dicendo. I lettori potranno, quindi, votare la azioni inserite. Ogni settimana, all'utente che riceverà il maggiore apprezzamento, verrà consegnata una vignetta realizzata da Roberto Grassilli, fondatore di Clarence e vignettista di Cuore. Un riconoscimento simbolico che genererà una galleria di immagini testimonial della finanza etica. Anche su Twitter e Instagram tutti potranno condividere le proprie esperienze di uso responsabile del denaro, partecipando a pieno titolo all'iniziativa di testimonianza collettiva.
Protagonisti dell'economia in tempi di crisi. "Oggi la crisi impone di coinvolgere un numero sempre maggiore di cittadini nell'impresa di cambiare la finanza dal basso, attraverso scelte quotidiane dei risparmiatori. Grazie alla rete possiamo amplificare il nostro passaparola e offrire l'accesso ai prodotti e ai servizi finanziari di Banca Etica anche in quei territori dove non abbiamo una filiale - spiega il presidente di Banca Etica, Ugo Biggeri - In questi anni di crisi Banca Etica è cresciuta a ritmi sostenuti: nel triennio 2010-2012 i prestiti erogati sono aumentati del 95% e la raccolta di risparmio che ci viene affidato è del 37%. Nel 2012 ogni euro di risparmio affidato a Banca Etica si è trasformato in un euro di prestiti erogati a favore di imprese sociali. Non avremmo potuto farlo - ha aggiunto Biggeri - senza lo sforzo popolare e cooperativo per far crescere il nostro capitale (+60% in tre anni). La sfida del 2013 è quella di esplorare il potenziale di partecipazione che la finanza etica racchiude. I risparmi hanno la caratteristica di creare economia nuova pur rimanendo di proprietà dei risparmiatori. Non esiste la neutralità: se non scegliamo noi, se non chiediamo niente, allora sceglie il mercato secondo la regola del profitto a breve, non certo della responsabilità sociale e ambientale".
Per una finanza alla portata di tutti. "Nel 2011 e nel 2012 abbiamo portato avanti la campagna Non Con I Miei Soldi - aggiunge Andrea Baranes, presidente della Fondazione Culturale di Banca Etica - che ha contribuito a far crescere la consapevolezza dei risparmiatori circa la non neutralità delle scelte che compiono in campo finanziario. Anche nel caso della semplice apertura del conto corrente si può decidere se affidare i propri risparmi a istituti che li utilizzeranno per speculare, o a intermediari di cui si conosca l'impegno a sostegno di un'economia reale e sostenibile. Con i Miei Soldi si affianca alla campagna degli scorsi anni per produrre una testimonianza viva di come la finanza etica sia più a portata di mano di quello che molti pensano".
Scegliere servizi etici. Se, dunque, la maggior parte degli istituti di credito internazionali si impegna con dubbia trasparenza nel finanziare, attraverso i soldi dei clienti, multinazionali di armi, di sostanze tossiche, o imprese che fanno del profitto la loro unica regola, senza alcun rispetto per l'ambiente o per lo sfruttamento di esseri umani (si pensi alle banche finanziatrici di quei colossi industriali che tolgono le terre ai contadini del sud del mondo, il ben noto land grabbing), Banca Etica s'impegna invece a finanziare, attraverso i soldi dei risparmiatori, imprese che producano prodotti per il bene della comunità, nel rispetto dell'uomo e della natura. Il discorso non è speculare con investimenti e azioni in maniera selvaggia nel fluttuante e instabile mercato finanziario, ma cercare di far girare l'economia reale di chi s'impegna a costruire per sé, ma anche in collaborazione e per la comunità.
(17 aprile 2013)