Un milione di profughi siriani in una nazione di quattro milioni di abitanti e grande come la Lombardia. E’ il Libano oggi. INTERSOS sta affrontando la crisi umanitaria nella regione sud del paese, dove è urgente l’aiuto a migliaia di famiglie siriane scappate oltreconfine. Qui ancora sotto choc per i traumi della guerra sopravvivono in condizioni precarie, ospitate da comunità libanesi tra le più povere. Un equilibrio tra solidarietà umana e tensioni sociali a forte rischio visto il numero crescente di arrivi dalla Siria.

Lo staff d’emergenza di INTERSOS è basato a Tiro e porta soccorso nei distretti di El Nabatih, Bent Jbeil, Marjayoun e Hasbaya, dove negli anni 2006-2010 eravamo intervenuti dopo gli scontri con Israele del luglio 2006. ‘Siamo tornati qui nel febbraio 2013 per assistere i siriani in fuga dalla guerra e anche la popolazione libanese che li sta ospitando. Al Sud si parla di 58.000 persone tra rifugiati registrati e in attesa di esserlo dall’Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazione Unite. E’ molto probabile che i numeri siano più alti come capita spesso in queste situazioni di arrivi continui e difficili da tracciare’ racconta Nadia Falco, coordinatrice INTERSOS in Libano.

‘Quando visitiamo le autorità locali ed i villaggi nel Sud del Libano ci sentiamo ripetere “Bentornati!”. La gente ci ricorda con commozione e ci dà fiducia, eravamo una delle poche realtà che ha assicurato la sua presenza fisica durante gli anni più difficili per la popolazione libanese’ spiega Nadia Falco.

INTERSOS insieme a UNICEF sta assistendo la popolazione Siriana non registrata e le persone più vulnerabili libanesi nel Sud con distribuzioni mirate. In due settimane sono stati distribuiti 3.262 plastic sheets, cioè teli di plastica per ripari provvisori e coperte, 1631 materassi completi di lenzuola e cuscini e 1631 Voucher a famiglia, i buoni del valore di 50 Dollari in lire libanesi da spendere in indumenti e beni di prima necessità.

E continua Nadia ‘c’è da riconoscere che i primi aiuti li ricevono dai libanesi che gli aprono le case, dividono il loro cibo e fanno la colletta dei vestiti ma adesso i siriani arrivati qui sono troppi e non riescono ad aiutarli tutti’. E sottolinea la Falco ‘Oggi ci siamo anche noi, durante il lavoro di assistenza raccogliamo storie di condivisione e generosità straordinarie di fronte alla tragedia che sta vivendo il popolo siriano’.

Nel distretto di Nabatieh, Maryam si è presentata alla distribuzione con suo zio e i suoi 6 cugini. Sono scappati insieme dalla Siria, il padre è morto ma sua madre è rimasta con il fratello per non abbandonare le proprietà. Lei vive qui da circa un anno con la famiglia dello zio che ha affittato un appartamento. Non è iscritta a scuola, non hanno abbastanza soldi e le lezioni non sono accessibili a chi come lei parla solo arabo, ma avrà accesso al Centro di sostegno per bambini (Child Friendly Space) aperto da INTERSOS, dove potrà giocare con altri bambini siriani e libanesi, imparare l’inglese per la scuola, avere un supporto psicosociale e dimenticare in quei momenti di cura quello che ha visto e ha già dovuto sopportare, nonostante i suoi 10 anni.

Nel distretto di Hasbaya, tra le montagne al confine con Israele, Zainab vive con i suoi genitori ed i suoi 4 figli in un appartamento condiviso con altre 5 famiglie siriane. L’appartamento non ha finestre e gli spazi sono davvero ristretti. Zanaib ha perso suo marito 6 mesi fa in Siria ed con la sua famiglia è stata accolta gratuitamente in una casa messa a disposizione da una famiglia libanese che si è sentita coinvolta dal loro dramma, e quasi ogni giorno condivide con loro anche il cibo e spesso i vestiti dei proprio figli.

INTERSOS continuerà le distribuzioni di materiali di prima necessità e la riattivazione dei centri di supporto ai bambini. Lo staff di INTERSOS aiuterà anche i loro genitori a gestire questa nuova situazione di incertezza, povertà e paura per un futuro che si presenta pieno di minacce per i rifugiati siriani, ma anche per la popolazione libanese.

Tiro, 17 aprile 2013.


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http://www.flickr.com/photos/intersos/sets/72157633262734793/

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