La malaria uccide molto meno che in passato: i grandi progessi compiuti dal
2000 a oggi sono stati possibili grazie all'impegno comune sul fronte
internazionale e al sostegno finanziario messo in campo nella lotta alla
pandemia. Ma la crisi internazionale oggi fa crollare i finanziamenti, con il
rischio di tornare drammaticamente indietro di almeno un
decennio.
Il 25 Aprile si celebra la Giornata Mondiale contro la Malaria. Ragguardevoli
progressi sono stati compiuti negli ultimi anni dalla comunità globale nel
fronteggiare la malattia: come sottolinea l'Organizzazione Mondiale della
Sanità, dal 2000 i tassi di mortalità per malaria sono diminuiti di oltre il
25%, e 50 dei 99 paesi con pandemia in corso ora sono sulla buona strada per
raggiungere l'obiettivo fissato dall'Assemblea Mondiale della Sanità di ridurre
i tassi di incidenza di oltre il 75% entro il 2015. In Africa, i morti per
malaria sono diminuiti di un terzo nell'ultima decade; al di fuori
dell'Africa, 35 dei 53 paesi colpiti dalla malaria hanno ridotto i casi del 50%
nello stesso periodo di tempo. Nei paesi in cui l'accesso a interventi di
controllo della malaria è migliorato più significativamente, i tassi complessivi
di mortalità infantile sono diminuiti di circa il 20%. L'incremento degli
interventi di controllo del vettore, insieme a un maggiore accesso ai test
diagnostici e a trattamenti di qualità, sono stati la chiave di questo
progresso.
Ma ancora molto c'è da fare. La malaria uccide ogni anno
circa 660.000 persone in tutto il mondo, soprattutto bambini sotto i 5 anni in
Africa sub-sahariana. L'OMS calcola che ogni anno si verificano più di
200 milioni di nuovi casi, la maggior parte dei quali non registrati.
Dunque il momento di compattare e rafforzare la comunità globale
impegnata contro la malaria e per guardare avanti e investire nel futuro per
sconfiggere la malattia è adesso. Gli investimenti nel controllo della
malaria hanno creato uno scenario senza precedenti, ma questi grandi progressi
sono ora sotto minaccia. Con una carenza annuale di 3,6 miliardi di dollari, in
particolare in Africa, dove i paesi più a rischio si trovano ad affrontare
le lacune di finanziamento più critiche, tutti i più importanti passi avanti
compiuti negli ultimi dieci anni minacciano di interrompersi e in alcuni casi la
tendenza si potrebbe addirittura invertire. Per evitare che ciò avvenga, un
ulteriore investimento deve essere fatto per garantire che questo deficit di
finanziamento sia colmato e che i paesi in cui la malattia è endemica abbiano le
risorse e il supporto tecnico di cui necessitano.
La campagna Roll
Back Malaria, alla quale anche AMREF aderisce, mira a rafforzare l'impegno
della politica contro la malaria in tutto il mondo e ad aumentare i
finanziamenti necessari per il controllo della pandemia nei paesi endemici (www.rollbackmalaria.org).
Alla
mobilitazione globale è legata #thebigpush, campagna digitale lanciata il 24
settembre 2012 per galvanizzare il sostegno per la salute
globale.
MALARIA: I NUMERI DELLA PANDEMIA
Morti per
Malaria
• 660.000 morti stimate per malaria su scala globale
•
91% delle morti in Africa
• 86% dei decessi tra i bambini sotto i 5
anni
• 80% dei casi stimati in soli 14 paesi
Casi di Malaria
• 220 milioni di casi di malaria in tutto il mondo
• 80% dei
casi stimati avviene in 17 paesi.
Popolazione a rischio
•
3.3 miliardi (la metà della popolazione mondiale)
Numero di paesi
colpiti
• 104
Progressi
• I tassi di mortalità
per Malaria dal 2000 a oggi sono diminuiti di più del 25% globalmente
• In
Africa la riduzione è stata del 33%
• I progressi sono stati più rapidi
nei paesi con i più bassi tassi di mortalità
• 50 paesi sono sulla buona
strada per ridurre i loro tassi di incidenza di casi di malaria del 75%, in
linea con gli obiettivi della World Health Assembly per il 2015
• Questi
50 paesi rappresentano solo il 3% (7 milioni) del totale dei casi di malaria
stimati
Il costo economico della malattia
• L'onere economico annuo
della malaria è stimato in almeno 12 miliardi di dollari all'anno di perdite
dirette in Africa
Costi degli interventi
• Rete con insetticida a lunga
durata che dura tre anni: 1.39 dollari Usa per persona all'anno
• Corso
sulla terapia combinata a base di artemisinina (ACT) per un adulto: 0,90-1,40
dollari
• Corso di terapia combinata a base di artemisinina (ACT) per un
bambino: 0,30-0,40 dollari
• Test diagnostico rapido: 0.50
dollari
L'AFRICA SUB-SAHARIANA E IL LAVORO DI AMREF
La
malaria è una malattia che può essere prevenuta e curata. Sono i bambini sotto i
5 anni e le donne in gravidanza, particolarmente vulnerabili dal punto di vista
immunitario, i gruppi più esposti al contagio. La malaria è la principale causa
di morte tra i bambini africani al di sotto dei 5 anni (le vittime sono più di
un milione ogni anno), mentre il 30% delle morti in gravidanza sono attribuibili
a infezioni legate alla malaria. I malati di HIV/AIDS, inoltre, hanno il doppio
delle possibilità di contrarre la malaria, che spesso li uccide.
Nonostante
dal 2000 il numero di vittime di malaria nel continente sia sceso del 33%,
grazie soprattutto a politiche di prevenzione e misure di controllo più
adeguate, la malattia resta una delle grandi emergenze sanitarie del continente,
andando a incidere pesantemente sulle già scarse risorse dei paesi in cui è
maggiormente diffusa. Il trattamento per la malaria rappresenta il 40% della
spesa sanitaria pubblica e il 25% del reddito delle famiglie in Africa.
AMREF offre il suo contributo per combattere le crisi sanitarie in
Africa, cercando soluzioni appropriate ai bisogni delle comunità.
Le urgenze
sono tante: accesso inadeguato alle cure e ai farmaci, scarsa diffusione di
pratiche di pratiche di prevenzione delle principali infezioni, comportamenti
individuali sbagliati o pericolosi dovuti a uno scarso livello di consapevolezza
sui rischi e i pericoli, un divario di genere che penalizza fortemente l'accesso
alle cure per le donne. La spesa sanitaria in Africa è del tutto inadeguata a
fronteggiare le principali emergenze sanitarie: nonostante il continente
sopporti il 25% del peso globale delle principali malattie, il continente
dispone solo del 3% di operatori sanitari e beneficia dell'1% della spesa
sanitaria globale.
AMREF interviene su diversi fronti, lavorando a
stretto contatto con le comunità e con le autorità sanitarie locali. Gli
interventi non riguardano soltanto la fornitura diretta di prestazioni mediche o
di farmaci, ma comprendono un più ampio spettro di attività, focalizzate
soprattutto sulla prevenzione, l’educazione comunitaria e la formazione di
personale sanitario.
Prevenire i decessi causati dalla malaria e le
conseguenze della malattia sulla vita delle persone nelle comunità più povere,
vulnerabili e remote in Africa è una priorità per AMREF. Lavorando a stretto
contatto con le comunità e le autorità sanitarie locali, AMREF interviene
per:
• aiutare le persone più vulnerabili alla malaria a comprendere
le cause e i sintomi della malaria;
• favorire l'accesso a diagnosi e a
trattamenti efficaci e vicini al luogo in cui abitano;
• ridurre il
rischio di ammalarsi promuovendo misure individuali e comunitarie - distribuendo
le zanzariere trattate con insetticidi e rendendo disponibili le cure
anti-malariche - soprattutto per le donne in gravidanza e i bambini;
•
tenere sotto controllo l'anemia causata dalla malaria - comune nelle donne in
gravidanza - attraverso la somministrazione di vitamine.
AMREF e la lotta alle
grandi pandemie