Credibilita' degli operatori sociali e piu' responsabilita' da parte dei cittadini. Questa la ricetta proposta oggi dal docente di economia, Leonardo Becchetti per rivitalizzare il welfare nel nostro paese, nel corso della seconda giornata dei lavori a Montesilvano (Pe) per il 36* Convegno nazionale delle Caritas diocesane. I quasi 600 rappresentanti delle 220 Caritas diocesane in Italia si sono riuniti in gruppi di confronto su 5 ambiti: migranti, famiglie, persone in solitudine, giovani, persone che vivono forme diverse di solitudine, giovani, persone che sperimentano dipendenze.
''Abbiamo bisogno di operatori competenti e testimoni credibili: oggi soffriamo la distanza tra operatori che dimenticano l'anima quando diventano esperti addetti ai lavori e testimoni sensibili che pero' non hanno strumenti e sono bollati come anime belle'', ha affermato Becchetti che ha affrontato il tema dell'orizzonte socio-economico in Italia. L'economista ha rilanciato l'esigenza di formazione e di identificare vie di partecipazione economica e politica attraverso i quali tutti i cittadini possono essere protagonisti del cambiamento verso il bene comune. Ha insistito anche sull'urgenza di identificare nelle esperienze delle amministrazioni locali le migliori pratiche e le soluzioni di politico-amministrative innovative sperimentate per la soluzione della crisi in tema di fisco e famiglia, sussidiarieta' e welfare, responsabilita' sociale d'impresa, difesa della vita.
Diverse le possibilita' di partecipazione responsabile, ha poi spiegato Becchetti: bilanci partecipati, flash mobs, consumo e risparmio responsabile, gruppi acquisto solidale.
Un dato su cui riflettere e' che ''ben il 46% dei consumatori globali e' disposto a pagare di piu' per prodotti e servizi di aziende che hanno sviluppato programmi di responsabilita' sociale''.
(ASCA) - Roma, 16 apr
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