Mercato del lavoro europeo. Le misure di austerità non hanno intaccato le vere cause della crisi né sono state capaci di far diminuire la disoccupazione. È quanto afferma l’ILO nella panorama dei mercati del lavoro in Europa che verrà pubblicato all’apertura della IX Riunione Regionale Europea dell’ILO che si apre oggi ad Oslo.

GINEVRA (ILO News) — In Europa, i disoccupati sono 10 milioni in più rispetto all’inizio della crisi. È quanto afferma il panorama dei mercati del lavoro in Europa pubblicato dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO).

«Le sfide della finanza pubblica e della competitività sono senz’altro importanti; ma è altrettanto importante non affrontare queste sfide con misure di austerità e riforme strutturali che non intaccano direttamente le vere cause della crisi». È quanto afferma l’ILO nella panorama dei mercati del lavoro in Europa che verrà pubblicato all’apertura della IX Riunione Regionale Europea dell’ILO che si apre oggi ad Oslo. «Adottare invece strategie incentrate sulla creazione di posti di lavoro potrebbe permettere di conseguire sia gli obiettivi macroeconomici sia quelli dell’occupazione».

La situazione dell’occupazione ha continuato a peggiorare dopo l’introduzione delle politiche di risanamento dei bilanci pubblici, l. Dopo una pausa nel 2010-2011, la disoccupazione ha ricominciato a crescere senza che ci siano segni di miglioramento. Solo durante gli ultimi sei mesi, un milione di persone hanno perso il lavoro nell’UE.

Sono attualmente oltre 26 milioni gli Europei senza lavoro. I lavoratori giovani o poco qualificati sono quelli maggiormente colpiti.

Dei 27 paesi dell’UE, solo 5 (Austria, Germania, Lussemburgo, Malta e Ungheria) hanno registrato tassi di occupazione superiori ai livelli pre-crisi. Paesi come Cipro, Grecia, Portogallo e Spagna hanno visto diminuire di oltre il 3% i loro tassi di occupazione durante gli ultimi due anni.

La disoccupazione di lunga durata sta diventando un problema strutturale per diversi paesi europei. In 19 di essi, i disoccupati di lunga durata — quelli che sono rimasti senza lavoro per almeno 12 mesi — rappresentano ormai oltre il 40% dei disoccupati.

Il peggiorare della situazione dell’occupazione significa anche che il rischio di disordini sociali è cresciuto del 12% rispetto all’inizio della crisi.


Le misure da adottare per rispondere alla crisi

La situazione attuale dell’occupazione richiede di adottare una serie di misure.

In primo luogo, bisogna affrontare i problemi strutturali che hanno provocato la crisi — in particolare quelli del settore finanziario — che sono stati all’epicentro della crisi, senza poi essere mai stati risolti. La conseguenza è che le piccole e medie imprese non hanno accesso al credito di cui avrebbero bisogno; credito che sarebbe fondamentale per produrre e per creare posti di lavoro.

In secondo luogo, bisogna combattere le pressioni al ribasso sui salari e sull’occupazione che stanno colpendo gli investimenti produttivi e gli scambi commerciali all’interno dell’UE. Il successo della risposta che la Svezia ha dato alla sua crisi finanziaria degli anni ’90 dimostra che un tale approccio è efficace e praticabile.

In terzo luogo, bisogna adottare misure di emergenza come i sistemi di garanzia per l’occupazione dei giovani. Si tratta di programmi ideati per aiutare i giovani ad ottenere un lavoro, una educazione o una formazione.

In quarto luogo, è necessario praticare il dialogo sociale tra datori di lavoro, lavoratori e governi come strumento fondamentale per ideare politiche atte a guadagnare il sostegno alle riforme in favore dell’occupazione e a garantire che tali riforme siano incentrate sui bisogni reali delle persone.

La IX Riunione Europea dell’ILO vede assieme i rappresentanti dei governi, dei datori di lavoro e dei lavoratori di 51 paesi membri dell’ILO dell’Europa e dell’Asia Centrale per discutere del futuro della regione nel contesto di una prolungata crisi finanziaria, economica e sociale. Le riunioni verranno trasmesse in web cast sul sito indicato sopra.

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