Il presidente Acli Bottalico su elezione Capo dello Stato

In questi giorni di intense trattative per la scelta del nuovo Capo dello Stato non va perso di vista quanto di buono le due commissioni di saggi istituite da Napolitano hanno prodotto. Lo richiede la drammatica situazione in cui versa il Paese con una fascia sempre più ampia di cittadini precipitati o assai prossimi al baratro dell'indigenza, e con tutti gli altri che vedono vistosamente peggiorare il loro tenore di vita mentre moltissime aziende sono vicine alla disperazione. Lo richiede altresì la necessità di una riforma della politica da attuarsi anche attraverso una convenzione per le riforme istituzionali (una proposta peraltro già avanzata dalle Acli in passato) che, massimo entro la fine dell'anno, predisponga un piano articolato di riforma della seconda parte della Costituzione

 Per questo è auspicabile una ampia intesa sul successore di Napolitano, a cui va la nostra profonda gratitudine per la saggezza e la lungimiranza con cui ha esercitato le sue prerogative nel corso dell'intero settennato. 

La politica ha una grande occasione di fronte: dimostrare con un consenso ampio sin dalla prima votazione che nel momento più buio della storia repubblicana le istituzioni sono capaci di dare un forte segnale di unità eleggendo un presidente della repubblica largamente condiviso, per affrontare con la formazione in tempi rapidi di un governo, le urgenze incandescenti sul piano economico e sociale che assillano il Paese.

Anche per questo le Acli saranno in piazza domani a fianco dei sindacati alla manifestazione per chiedere il ri-finanzaimento della cassa integrazione in deroga.

Gianni Bottalico
presidente nazionale delle Acli

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