In Italia persi 1,2 milioni di posti in 5 anni. L'allarme della Banca centrale europea: «Ulteriore calo dei posti in questi mesi». L'Istat: in 6,4 milioni ai margini del mercato.
Alla fine del 2012 il tasso di disoccupazione nell'Eurozona ha continuato a crescere «raggiungendo livelli senza precedenti». Lo segnala la Bce nel bollettino mensile, secondo cui i dati delle indagini, con una disoccupazione al 12% a febbraio, «segnalano un ulteriore calo dei posti di lavoro nel primo trimestre del 2013».
IN ITALIA 1,2 MILIONI DI DISOCCUPATI IN 5 ANNI - Concorda, sostanzialmente, l'Istat, che sottolinea come nella sola Italia, negli ultimi 5 anni, i disoccupati siano passati da 1 milione e 506 mila del 2007 a 2 milioni 744 mila del 2012: un aumento di 1 milione e 238 mila unità cui vanno sommate le «forze lavoro potenziali», in crescita di 403 mila unità. In totale, tra disoccupati ufficiali (5 milioni 720 mila), inattivi disponibili a lavorare (2 milioni 975 mila) e sottoccupati part time (605 mila), le persone ai margini del mercato del lavoro italiano sono circa 6,4 milioni.
I PRESITI ALLE PMI - Tornando al rapporto dell'Eurozona, il problema è ancora l'accesso al credito. Le condizioni sono ancora «restrittive» per le società non finanziarie dell'Eurozona, «in particolare per le piccole e medie imprese in diversi Paesi dell'area dell'euro», scrive la Bce. Secondo i dati della banca centrale i prestiti alle società non finanziarie a febbraio hanno mantenuto un tasso di riduzione dell'1,4%, mentre quelli alle famiglie si sono mantenuti in moderata espansione (+0,4%).
UNIONE BANCARIA - Per ridurre il gap fra l'accesso al credito nel Nord Europa rispetto ai Paesi che risentono di tensioni, occorre procedere velocemente con l'Unione Bancaria., scrive la Bce, secondo cui «il futuro meccanismo di vigilanza unico e il meccanismo di risoluzione unico rappresentano elementi d'importanza cruciale per una rinnovata integrazione del sistema bancario e quindi richiedono una rapida attuazione».
Redazione Online