“Forse stiamo imparando a cambiare il mondo prima di immaginarlo, a volgerci al futuro senza proiettarvi le nostre illusioni. Formulare delle ipotesi per testare la loro validità, spostare progressivamente e prudentemente le frontiere dell’ignoto, ecco ciò che la scienza ci insegna, ciò che qualunque programma educativo dovrebbe promuovere e ciò a cui qualunque riflessione politica dovrebbe ispirarsi.
Ed ecco che contemporaneamente si disegna la sola utopia che valga per i secoli a venire, le cui fondamenta dovrebbero essere gettate o rinforzate con grande urgenza: l’utopia dell’istruzione per tutti, la cui realizzazione è la sola in grado di frenare, poi di invertire, quella dell’utopia nera che oggi si sta realizzando: una società mondiale diseguale, in maggioranza incolta, illetterata o analfabeta, condannata al consumismo o all’esclusione, esposta a tutte le forme di violenza e al rischio di un suicidio planetario”.
Marc Augè: “Il futuro? Eutopia delle piccole cose”, La Stampa, 10 aprile 2013. Traduzione di Marina Verna.