L’Europa sono anch’io e FrontExit: presentate le due nuove campagne europee in difesa dei diritti dei migranti.
A Tunisi a fine marzo si è tenuto il forum Sociale Mondiale, dove migliaia di persone provenienti da varie parti del globo hanno partecipato a circa un migliaio di incontri tra atelier, seminari e assemblee. Nonostante la Tunisia fosse stata recentemente teatro di un grave attentato (in cui il leader dell’opposizione Chokri Belaid ha trovato la morte) e i finanziamenti drasticamente ridotti, l’organizzazione ha tenuto, e ha anzi funzionato meglio che in altre edizioni. Sicuramente tutto questo è stato possibile grazie all’impegno dei volontari e della società civile. Anche le autorità del paese sono state ben liete che il Forum fosse stato organizzato in Tunisia a soli due anni dalla rivoluzione dei Gelsomini.
Al centro dell’attenzione, la situazione politica del Maghreb e Mashek con particolare attenzione alla Palestina e alla Siria e, poi, l’ecologia, le grandi opere inutili, i diritti e la democrazia, la religione, la questione di genere e, naturalmente, l’immigrazione. I seminari e gli incontri su quest’ultimo tema hanno toccato le molteplici sfaccettature del fenomeno: lavoro, asilo politico, libertà di circolazione, antirazzismo, salute, Intercultura e autorganizzazione migrante.
Presente una rappresentanza dei profughi del famigerato campo di Choucha: buona parte di loro non ha ottenuto alcuna forma di protezione internazionale e rischia adesso di essere scacciata dalla Tunisia. Altri, nonostante lo status di rifugiati, non sono rientrati nei pochi posti destinati al resettlement, procedura che prevede che i migranti siano accolti in altri paesi, dove il diritto d’asilo è garantito. Le loro richieste proprio su questi temi vertevano, chiedendo: protezione per tutti e la possibilità di essere spostati in un paese terzo sicuro che attui una politica d’accoglienza. La Tunisia ad oggi non ha una legge sull’asilo e per quanto abbia ricevuto finanziamenti per l’inserimento dei rifugiati provenienti dalla Libia, di fatto non offre molte garanzie.
Molto intenso è stato l’incontro con le madri e i familiari dei ragazzi che sono scomparsi durante il percorso migratorio. In un incontro si sono confrontate le associazioni provenienti dalla Tunisia, Marocco e Messico. Queste associazioni da anni si battono per cercar di conoscere la sorte dei loro cari di cui non si sa più niente. Sono infatti centinaia i ragazzi di cui si perdono le tracce durante il viaggio d’arrivo in un paese e, cosa ancora più sconvolgente, anche dopo che sono arrivati oltre la frontiera. Queste associazioni svolgono inoltre un’importate azione politica contro quei Governi che antepongono la chiusura delle frontiere al rispetto della vita umana.
Durante il Social Forum sono partite due importati campagne di sensibilizzazione riguardanti i diritti dei migranti e la libera circolazione. Una promossa da Arci, Caritas e Cgil si chiama “l’Europa sono anch’io”. Si pone come obiettivo attirare l’attenzione della popolazione sul diritto di voto per i migranti, una legislazione omogenea sulla cittadinanza e la ratifica della convenzione Onu sui diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie. Mirando ad una ampia partecipazione della società civile e il coinvolgimento del territorio, questa campagna, iniziata a Tunisi, continuerà poi in tutta Europea durante la campagna elettorale per il Parlamento Europeo, approfittando così di questo momento per attrarre l’attenzione della popolazione e delle istituzioni.
La seconda campagna è al suo terzo lancio ed è promossa da Migreurope, rete di associazioni di vari paesi dell’Europa e del Mediterraneo che ha come slogan: L’Europa è in guerra contro un nemico immaginario! Si chiama FrontExit e si batte per la trasparenza e l’assunzione di responsabilità nelle azioni condotte da Frontex, (l’agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione Europea) allo scopo di costringere l’Europa a rispettare i diritti dei migranti (www.frontexit.org).
Un’altra realtà che all’interno del Forum si è andata delineando è l’Assemblea Mondiale dei Migranti e delle Associazioni di Solidarietà, nata a seguito di un appello che è stato lanciato nei primi giorni del 2013. Si tratta di un processo che tramite un’agenda comune vuole contribuire alla lotta per il protagonismo migrante e vuole essere uno strumento utile a favorire un maggiore scambio tra le grandi e piccole organizzazioni e reti che nel mondo lottano per i diritti dei migranti. L’Assemblea, che a Tunisi si è impegnata in tre incontri preparatori e una grande e partecipata assemblea finale, ha visto partecipare oltre 50 associazioni diverse.
Insomma, si è trattato di un Social Forum che ha visto il tema delle migrazioni come centrale e che ha prodotto non solo momenti di scambio, ma anche proposte concrete che andranno sviluppate da qui al prossimo appuntamento previsto per il 2014 a Johannesburg.
Francesca Materozzi