Calabria: Paulo Melim Andersson al timone creativo di Cangiari. Cangiari è la prima griffe etica calabrese nel segmento alto della moda italiana con il patrocinio di Paulo Melim Andersson al timone creativo di CANGIARI.
CANGIARI, il marchio italiano di moda eco-etica haut de gamme che fa capo al Gruppo Cooperativo GOEL ha affidato la direzione creativa a Paulo Melim Andersson, lo stilista del team di Martin Margiela, già creative director di Chloé e design director di Marni.
La scelta di Paulo Melim Andersson è in linea con i valori e le strategie che caratterizzano l’intera comunità creativa di Cangiari. “Il marchio realizza l'eccellenza attraverso la valorizzazione dell'artigianalità” ha detto il designer “e il mio obiettivo è unire il linguaggio del design contemporaneo con il know-how della tradizione locale in un prodotto
sofisticato, ma fruibile, destinato a un target che ama l’esclusività, ma si riconosce nell’etica ”.
Per Vincenzo Linarello, presidente del Gruppo Cooperativo GOEL, “dietro Cangiari c'è una storia di dignità, c’è un territorio che cerca il proprio riscatto con l’etica del lavoro, e nel rispetto dell’ambiente. Paulo aiuterà la nostra comunità creativa a rappresentare stilisticamente questa nostra forte identità”.
La prima collezione disegnata da Paulo Melim Andersson sarà la Primavera / Estate 2014.
Cangiari è la prima griffe etica nel segmento alto della moda italiana.
Artigianalità. I capi sono realizzati e rifiniti con criteri sartoriali nei laboratori della locride attivati dal Gruppo Cooperativo GOEL con esclusivi tessuti realizzati al telaio a mano dalle donne delle cooperative sociali del gruppo, che in Calabria hanno ridato vita alla nobile tradizione della tessitura artgianale, propria della cultura grecanica e bizantina.
Sostenibilità Ambientale. I prodotti sono realizzati con filati, tessuti e colorazioni bio.
Etica . La filiera di produzione è totalmente made in Italy ed è costituita da cooperative sociali che inseriscono al lavoro persone svantaggiate e si oppongono alla 'ndrangheta e a tutto ciò che nega la dignità del popolo calabrese. Perché l’etica non deve accontentarsi di essere solo giusta, ma deve diventare efficace.