Gli Stati Uniti e la Cina, secondo quanto afferma l'agenzia Associated Press (Ap), criticano il rapporto Onu sui cambiamenti climatici messo a punto dal gruppo di lavoro dell'Intergovernamental Panel on Climate Change (Ipcc). La terza parte del rapporto, che affronta la questione sotto il profilo economico e indica possibili soluzioni, è discussa nella riunione apertasi lunedì a Bangkok ed alla quale partecipano oltre 400 esperti e diplomatici da tutto il mondo. Le critiche di Usa e Cina vertono sul fatto che la riduzione dei gas ad effetto serra si dimostrerà più costosa e richiederà più tempo di quanto indicato dagli scienziati. I due Stati, inoltre, minimizzano i potenziali benefici derivanti da una riduzione delle emissioni ed optano per misure urgenti che mirino a stabilizzare i livelli di gas serra, al fine di limitare l'innalzamento delle temperature a 2 gradi Celsius. Nella terza parte del rapporto Ipcc, che verrà divulgata ufficialmente a Bangkok il 4 maggio, gli scienziati propongono delle soluzioni per far fronte all'emergenza climatica del pianeta. Tra le vie indicate, quella di puntare sulle energie rinnovabili e sulle case cosiddette 'ecologiche', ma anche intervenire nel settore trasporti e nell'agricoltura con un miglior utilizzo dei suoli. L'obiettivo, si rileva nel rapporto, é appunto quello di dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2050 (oggi se ne producono 26 miliardi di tonnellate annue a livello mondiale). Washington non prende impegni neanche nei confronti dei partner europei. «Stati uniti ed Unione europea condividono un interesse comune sulla questione del clima», ha detto il presidente degli Stati Uniti George W. Bush al termine di un vertice Ue-Usa, alla Casa Bianca di lunedì. Ma durante una conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco Angela Merkel, presidente di turno dell'Ue ed il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, Bush non ha citato nessun impegno statunitense concreto per diminuire le emissioni che provocano l'effetto serra. Sui cambiamenti climatici, ha detto Bush «condividiamo una veduta comune. Primo riconosciamo che c'é un problema. Secondo riconosciamo che c'é il problema della dipendenza dal petrolio,. Terzo, riconosciamo che occorre l'uso delle tecnologie per risolverlo. Quarto, riconosciamo la necessità di lavorare insieme e di incoraggiare il mondo in via di sviluppo» a farlo insieme con noi.

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